L'annuncio del presidente Rosario Faraci è arrivato due giorni fa. Si tratterebbe di una soluzione per avere un soggetto burocraticamente più snello, capace di attirare finanziamenti europei. L'assessore alle Infrastrutture non si sbilancia ed esclude che possa essere l'Anas a confluire nell'ente che gestisce l'A20 e l'A18
Cas verso privatizzazione per gestire tutte le autostrade Pistorio: «Assorbire l’Anas? Semmai sarà il contrario»
Il Consorzio autostrade siciliane potrebbe diventare una società per azioni. Ad annunciarlo il presidente del Cas, Rosario Faraci, secondo il quale la svolta manageriale consentirebbe «una gestione efficiente e agile per governare l’intera rete delle autostrade in Sicilia con interventi veloci, una spesa programmata e investimenti adeguati». Il consorzio pubblico, che a oggi gestisce la Messina–Palermo, la Messina-Catania e la Siracusa-Gela, potrebbe così assorbire anche le restanti tratte autostradali oggi di pertinenza dell’Anas.
Insomma, «una rivoluzione a tutto tondo» secondo Faraci, che consentirebbe a una società di diritto privato di gestire le reti autostradali nell’Isola. «Sin da quando mi sono insediato – commenta – ho compreso che, così come è strutturato, il consorzio ha difficoltà a sopperire alle reali esigenze logistico-tecniche della rete autostradale siciliana. Bisogna utilizzare al meglio il potenziale di questa struttura e, inutile nascondercelo, l’unica vera soluzione ai tanti problemi che ci trasciniamo dietro, primo fra tutti quello della scarsa disponibilità economica dell’ente, è far sì che la gestione spetti a un soggetto più snello senza tutti quei lacci che la burocrazia di un ente pubblico porta con sé».
Ma se Faraci parla ancora di «proposta in cantiere», i sindacati liquidano l’ipotesi come una «boutade frutto forse delle alte temperature di questo periodo». Secondo Santino Barbera, segretario generale della Filca Cisl Sicilia, infatti, «trasformare questo ente in una società per azioni e farlo diventare il gestore di tutte le strade dell’Isola, ricorda la trovata del presidente Crocetta di convertire l’Ast in una compagnia aerea». «Il Consorzio autostrade siciliane – rincara Barbera – non riesce a occuparsi in maniera appena sufficiente di due fondamentali arterie, come la Palermo-Messina e la Messina-Catania, entrambe a pagamento e pensa di gestire tutte le strade siciliane?»
Secondo il presidente del Consorzio universitario della provincia di Agrigento, Gaetano Armao, già assessore regionale all’Economia nel governo di Raffaele Lombardo, «quello che si sta cercando di realizzare è sostanzialmente il modello già attuato in Lombardia. Si tratta di un percorso che aveva già iniziato la giunta Lombardo, abbiamo consegnato lo statuto della Spa a Crocetta nel 2012, non mi spiego come mai ci abbiano messo quattro anni ad attuarlo». Una svolta positiva, secondo Armao, che «consentirà alla società di accedere ai finanziamenti europei e che finalmente permetterà una reale sinergia tra i singoli consorzi autostradali, che verranno unificati. E poi l’Anas entrerà in società».
Frena, invece, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, secondo il quale «è in corso un’attività ancora preliminare di integrazione tra Cas e Anas». E precisa: «Di certo non sarà il Cas ad assorbire l’Anas, ma il contrario». Insomma, la strada – anzi, il percorso autostradale – è ancora lungo e in salita.