Il più bel Carnevale di Sicilia quest’anno, causa pandemia, non si terrà. La sfilata dei carri quest’anno è stata posticipato al 21 aprile. Ad annunciarlo ieri mattina a palazzo comunale è stato il presidente della fondazione Carnevale di Acireale Gaetano Cundari, in presenza del sindaco Stefano Alì e dell’assessore al Turismo, Fabio Manciagli, nonché di Gaetano Bonanno e Valeria Castorina, membri del consiglio di amministrazione della stessa Fondazione. Sebbene lo stop imposto dalla pandemia, dal 12 febbraio al primo marzo si svolgeranno solo alcuni eventi collaterali che non luogo ad assembramenti. Le sfilate dei carri allegorici e dei carri infiorati, invece, sono state riprogrammate per il periodo compreso tra il 21 aprile e il primo maggio, ma non si esclude un prolungamento anche dopo la giornata dedicata alla Festa del lavoro.
«Il differimento era un obbligo legato, soprattutto, ai tempi tecnici che lo svolgimento delle varie gare ci imponeva – ha osservato il presidente Gaetano Cundari –. Quindi era impossibile dare corso ai bandi per la sfilata dei carri senza avere la certezza che questi potessero arrivare a buon fine». Ma «riteniamo possano essere riprogrammate nell’ambito di quello che è il periodo canonico – ha detto Cundari -, quindi la settimana grassa della nostra manifestazione». E ha aggiunto: «Abbiamo escluso la data del 25 aprile da qualsiasi evento – ha proseguito – perché ha un significato importante che non può essere confuso con il Carnevale».
Non solo brutte notizie, però, per Acireale. «La città ha avuto il privilegio di diventare sede regionale delle maschere italiane, da Pulcinella ad Arlecchino – ha reso noto Cundari -, l’unica maschera siciliana è Lavica». In questo contesto la fondazione avrà il compito di gestire la Sicilia per la raccolta delle maschere, per la festa delle maschere di tutta la regione, anche dei Comuni che hanno un simbolo carnascialesco. Un compito, quest’ultimo, per cui è stato è stato incarico alla consigliera Valeria Castorina. A queste iniziative si aggiunge infine l’istituzione di un libro d’onore all’interno del quale troveranno spazio le persone che hanno fatto grande il Carnevale di Acireale. «Vorremmo dare un riconoscimento – ha concluso il presidente Cundari – con la consegna a viventi o agli eredi di una pergamena e di un distintivo che rappresenta Lavica».
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