Capaci, gli incendiano lo stabilimento balneare e il Comune gli vuole fare pagare i danni per la rimozione di ciò che resta dopo il fuoco!

SE NON CI FOSSE DI MEZZO IL DRAMMA DI UN IMPRENDITORE LA SCENA POTREBBE ESSERE FANTOZZIANA: “COM’E’ UMANO LEI!”. LA PROTESTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE: “AMMINISTRAZIONE COMUNALE INQUALIFICABILE”.

“Atto vergognoso, indegno di un Paese civile”.

Il Movimento 5 Stelle si stringe attorno all’imprenditore di Capaci che, secondo quanto riportato dalla stampa, dovrà addossarsi 2500 euro per la rimozione del suo lido distrutto da un attentato incendiario.

“Se la notizia – rispondesse al vero – afferma la deputata alla Camera Claudia Mannino – saremmo veramente all’assurdo e al ridicolo. Si tratta di un segnale gravissimo. Ritengo inaccettabile che il mio Comune, tristemente famoso nel mondo per l’attentato a Falcone e alla sua scorta, sia tanto insensibile nei confronti di questo imprenditore da lasciarlo solo proprio nel momento in cui avrebbe dovuto in ogni modo e con ogni mezzo fargli sentire il proprio concreto sostegno. Mi aspetto che il Comune faccia immediatamente dietro-front, addossandosi almeno i costi dello smaltimento dei resti del bar incendiato”.

“Sono davvero sbigottito – afferma il deputato Riccardo Nuti, membro della commissione parlamentare Antimafia di Montecitorio -. Se quanto riportato dagli organi di stampa fosse vero, oltre al mancato sostegno dovuto all’imprenditore si potrebbe parlare di accanimento nei confronti di chi ha subito violenza mafiosa; si fa sempre più insistente e forte nei cittadini l’idea che le istituzioni siano più lontane dai cittadini onesti e più vicine a chi collabora direttamente o indirettamente con la mafia”.

“La vicenda di Alessandro Galante – prosegue Nuti – affiancata con quella dei vitalizi ai politici-mafiosi rende l’idea di questa incoerenza. Per questo imprenditore si prefigura una vessazione doppia: il danno per l’attentato subito e la beffa dei costi di smaltimento. Un’amministrazione che si nasconde dietro le carenze di bilancio per fatti così gravi non ci rappresenta. Francamente non è questa l’idea che abbiamo noi dello Stato”.

Per cercare di correre incontro all’imprenditore i parlamentari hanno avviato una raccolta fondi .

“Cerchiamo di dare una mano – dice Giorgio Ciaccio, componente della Commissione Antimafia dell’Ars – quantomeno a racimolare i soldi necessari alla rimozione delle macerie. Mi auguro di non dovere mai più leggere vergognose notizie del genere. Ci aspettiamo sempre che il Comune torni sui propri passi. Segnali come questo sono enormemente più pesanti del costo che l’amministrazione avrebbe dovuto sostenere per rimuovere i resti del lido”.

Redazione

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