Al vertice parteciperanno vertici aziendali e sindacati. Oggi gli operai hanno incrociato le braccia per otto ore. La protesta proclamata dalla Fiom, che parla di un'adesione del 60 per cento
Cantieri navali, sciopero tute blu Tavolo a Confindustria il 21
Giorno 21 si ritroveranno riuniti tutti attorno ad uno stesso tavolo. Insieme nella sede romana di Confidustria ci saranno i vertici aziendali di Fincantieri e i sindacati confederali, Fiom, Fim e Uilm, rappresentati a tutti i livelli: dalle segreterie nazionali alle Rsu. «Ci auguriamo che in quella sede l’azienda riveda le sue posizioni sul contratto integrativo – dice Francesco Foti, Rsu Fiom Cgil di Palermo -: i salari dei dipendenti sono stati decurtati di 3 mila euro l’anno».
Ai Cantieri navali la disperazione e la rabbia tra le tute blu cresce. Il taglio dell’emendamento, durante la discussione della Finanziaria, che assegnava 15 milioni di euro alla realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate, rende sempre più buio il futuro dei lavoratori. E il rischio adesso è di perdere anche ulteriori finanziamenti europei. Non c’è più tempo da perdere. Lo sanno bene i sindacati che ieri hanno consegnato una lettera al sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, sollecitando «un intervento risolutivo».
Il timore delle parti sociali è che Fincantieri «punti su altri stabilimenti e in città si torni all’unica prospettiva della cassa integrazione, già dalla prossima estate». «La sede di Palermo deve poter tornare a costruire navi – prosegue Foti -. Non possiamo essere trattati come un cantiere di serie B: da sempre qui abbiamo realizzato navi intere, dalla A alla Z. Con le sole riparazioni e trasformazioni, dopo cinquanta giorni le officine si fermano di nuovo, scariche di lavoro».
Per scongiurare un disimpegno da parte di Fincantieri, che sarebbe drammatico per Palermo, anche oggi le tute blu hanno incrociato le braccia. Otto ore di sciopero, dopo le quattro ore di astensione dal lavoro di ieri, proclamate dalla Fiom, che parla di grande risultato. “Alle due giornate di protesta – spiegano dal sindacato – ha aderito il 60 per cento dei 460 lavoratori della sede palermitana”.
Intanto la vertenza potrebbe approdare anche a Palazzo dei Normanni. I deputati regionali di Ncd, Nino Germanà e Pietro Alongi, rispettivamente vice presidente e componente della commissione Attività produttive all’Ars, hanno chiesto la convocazione urgente dell’assessore regionale alle Attività produttive, Linda Vancheri, nella commissione di merito.