Una nota annuncia che i mandati di pagamento sono stati emessi, adesso la palla passerà agli Ersu. Nei giorni scorsi l'interrogazione dei deputati del M5s. «Immaginano mostri inesistenti», l'attacco in una nota dell'assessore Roberto Lagalla
Canoni d’affitto in ritardo ai fuorisede. Regione eroga somme «Le lungaggini? Colpa dei tempi tecnici». Critiche ai grillini
Una nota con finale piccato per mettere a tacere le polemiche legate ai ritardi, veri e non presunti, sui contributi per i canoni d’affitto per gli studenti fuorisede. La misura economica di sostegno era stato annunciata dalla Regione ad aprile 2020 nel pieno della pandemia da Covid-19. Destinatari sono studenti e studentesse iscritti all’estero o in atenei in zone della Regione diverse dal territorio di residenza. Nel primo caso il contributo di 800 euro era stato erogato, mentre i tempi si erano fatti più lunghi per coloro che avevano deciso di non lasciare l’Isola. Gli enti regionali per il diritto allo studio di Palermo e Catania aveva assicurato a MeridioNews di avere inviato alla Regione le graduatorie per la distribuzione del sostegno da 500 euro.
Adesso, dopo sei mesi di ritardo, una nota dell’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla annuncia che i mandati di pagamento sono stati emessi. Le lungaggini, che gli uffici definiscono «presunte», sarebbero da ascrivere «ai tempi tecnici necessari alla complessa attività di utilizzazione dei fondi extra-regionali e alla rimodulazione dei programmi operativi».
Nei giorni scorsi – il 19 novembre a tre giorni dall’ultimo articolo di questa testata sulla vicenda – il Movimento 5 stelle aveva presentato un’interrogazione all’Assemblea regionale siciliana per chiedere la tempistica riguardante l’erogazione dei contributi. «Sono certo – aggiunge Lagalla nella nota inviata alla stampa – che gli stessi Ersu, da qui a pochi giorni, inizieranno le procedure di pagamento agli studenti. Con questo voglio rassicurare i colleghi deputati Di Paola e Di Caro sull’attività incessante del governo Musumeci in favore delle famiglie siciliane, attività, evidentemente, a loro poco nota perché impegnati a immaginare mostri inesistenti».