Il fatto sarebbe avvenuto domenica, intorno alle 12. Una madre si sarebbe affacciata al balcone per controllare i ragazzini che giocavano in piazza, e a quel punto avrebbe visto un ragazzo con i pantaloni e le mutande abbassati, intento a toccarsi. A quel punto la corsa dei genitori per fermarlo, con forza, prima dell'arrivo dei carabinieri
Caltagirone, si sarebbe masturbato vicino ai bambini Segnalato da una donna, papà lo bloccano: arrestato
Domenica, tarda mattinata, quasi ora di pranzo. È intorno a mezzogiorno che una madre si affaccia sulla strada, nei pressi dell’istituto d’Arte per la ceramica, a Caltagirone, per controllare i bambini che giocano nella piazzetta nei pressi della scuola. A quel punto, però, avrebbe visto dall’alto che accanto al muretto c’è un ragazzo di 25 anni, di colore, coi pantaloni e le mutande abbassati. Secondo la versione della donna, l’uomo si sarebbe toccato per masturbarsi a poca distanza dai ragazzini, età media sette anni. Lei chiama gli altri genitori dal balcone, prende il telefono e avverte i carabinieri, intanto i papà corrono giù dalle scale.
Lui, un nigeriano con precedenti di polizia – in Lombardia – per resistenza a pubblico ufficiale, avrebbe provato a scappare. Ma gli altri uomini, arrivati in strada, lo avrebbero bloccato con forza. «Rischiava il linciaggio», riferisce il lancio dell’agenzia di stampa. Le forze dell’ordine sul posto, però, abbassano i toni: «Lo hanno strattonato e tenuto fermo, ma non ci sono state aggressioni». I carabinieri di Caltagirone, del resto, sono arrivati dopo pochi istanti: il fatto è avvenuto nel centro del Comune, la pattuglia era in zona. Quando i militari sono arrivati, lo avrebbero trovato ancora seminudo.
Al momento, il 25enne nigeriano si trova nel carcere calatino, in attesa dell’eventuale convalida dell’arresto per corruzione di minorenne e atti osceni in luogo pubblico. Secondo la prima ricostruzione, l’uomo si sarebbe trovato irregolarmente sul territorio e non avrebbe avuto una fissa dimora. Se dovesse essere scarcerato, dovrebbero partire per lui le operazioni di rimpatrio. Ma tutto è soggetto a ulteriori verifiche: alcuni residenti hanno riferito, per conto di terze persone, che quello di ieri a pranzo non sarebbe stato l’unico episodio simile. Su questo aspetto, però, le indagini sono in corso, perché gli investigatori intendono verificare se queste ultime accuse sono vere o se sia, soltanto, l’esagerazione di alcune voci. Anche perché sembra che i carabinieri non lo avessero mai visto nella zona prima di ieri.