A caccia del quarto successo consecutivo. Dopo le vittorie esterne con Israele, Georgia e Malta, l’Italia vuole proseguire sulla strada giusta il suo cammino nelle qualificazioni ai prossimi Europei, in programma in Inghilterra nel 2021. Le Azzurre, inserite nel gruppo B, guidano la classifica a con nove punti, alla pari con la Danimarca. E domani pomeriggio affronteranno, al Renzo Barbera di Palermo, la Bosnia Erzegovina. Si qualificano le vincitrici dei gironi e le tre seconde con i migliori risultati contro la prima, terza, quarta e quinta classificata. Le altre sei seconde disputeranno gli spareggi a ottobre 2020 e si aggiudicheranno gli ultimi tre posti nella fase finale, che si disputerà l’estate successiva.
E per l’occasione, la Figc ha scelto il capoluogo siciliano come sede che ospiterà il primo appuntamento interno della Nazionale femminile dopo i recenti Mondiali, che hanno visto le Azzurre arrivare fino ai quarti di finale: «È bello tornare in Italia dopo il Mondiale – ha spiegato la ct, Milena Bertolini, in conferenza stampa – e mi piace molto l’idea di giocare a Palermo. Al Sud ci sono tanti talenti, però mancano le opportunità e le strutture e il fatto che la Nazionale venga in questa città, che ha anche una storia nel calcio femminile, è un mezzo importante per promuovere il movimento. Confido nel calore e nella passione che hanno i palermitani per il calcio».
In casa azzurra non c’è nessuna voglia di sottovalutare la Bosnia e di prendere sottogamba l’impegno: «Affronteremo una squadra fisicamente forte e aggressiva – avverte Bertolini – con individualità superiori rispetto alle nazionali che abbiamo incontrato finora nelle qualificazioni. Fin qui abbiamo giocato contro squadre molto chiuse ed è stato difficile trovare spazi. C’è stata poca concretezza sottoporta, mentre le statistiche dicono che ai Mondiali la nostra è stata la Nazionale più cinica». E proprio il recente Mondiale in Francia ha fatto innamorare l’intera nazione delle Azzurre, grazie anche alla complicità di risultati e gioco brillante: «In Francia eravamo tutte debuttanti, abbiamo vissuto emozioni fortissime, forse lì scattavano meccanismi inconsci. Ora stiamo facendo fatica da questo punto di vista, dobbiamo ritrovarci anche perché la differenza reti può essere importante».
Il movimento è sicuramente in crescita e la testimonianza è l’incremento nel numero delle tesserate: «Il Mondiale – sottolinea la ct – ha lasciato un’eredità importante. Ha dato la possibilità a tante bambine di potersi immaginare come calciatrici future. Il Mondiale ha lasciato un’immagine positiva, questa eredità va gestita e rilanciata». E proprio per questo i progetti in cantiere sono tanti: «La Federazione sta lavorando a diversi progetti, l’obiettivo più importante per il futuro del calcio femminile è quello di aumentare il numero delle praticanti e passare da 25mila e 100mila, cosa che andrebbe ad incidere anche sull’aspetto culturale».
Anche Sara Gama, difensore della Juventus e capitana delle Azzurre, confida molto nel calore del pubblico palermitano: «Ci aspettiamo una bella accoglienza. Non sono mai venuta a giocare a Palermo e credo che la presenza della nazionale rappresenti una grossa occasione per la città e per il Sud. Spero che verranno in tanti per supportarci e per condividere un momento di gioia. Siamo all’inizio di un percorso, ci sono diverse ragazze nuove e la montagna è ancora tutta da scalare».
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