La bella prestazione di domenica scorsa con cui il Catania ha conquistato i tre punti battendo il Lecce capolista ha lasciato qualche macchia, soprattutto per le due sanzioni inflitte dal giudice sportivo. La prima è la giornata di squalifica inflitta al calciatore rossazzurro Andrea Russotto, che avrebbe mal digerito di essere stato chiamato dallo spogliatoio per sottoporsi ai controlli sull’eventuale presenza di sostanze irregolari nel sangue. «Invitato a sottoporsi all’esame antidoping – si legge sul rapporto pubblicato sul sito ufficiale della Lega Pro – Andrea Russotto profferiva un’espressione blasfema».

Una reazione nervosa alla quale l’attaccante etneo non sarebbe nuovo. Già l’anno scorso la società ha dovuto subire delle ammende per le espressioni ingiuriose pronunciate dallo stesso Russotto. Che sia un segno di nervosismo, data la concorrenza sfrenata nel reparto avanzato, o solo una manifestazione d’insofferenza per dovere sottostare ai test antidoping, il calciatore ha purtroppo contribuito a macchiare una giornata di per sé trionfale. Anche se ancora non è dato sapere se la società prenderà ulteriori provvedimenti.

La seconda sanzione, invece, riguarda la società. Multata per 1500 euro per «l’indebita presenza negli spogliatoi, al termine della gara, di persone non identificate». Secondo il giudice sportivo, «nonostante i ripetuti inviti ad allontanarsi da parte degli addetti federali», il personale non autorizzato sarebbe rimasto in un’area interdetta. Il fatto che si trattasse di uomini «riconducibili alla società» non fa sì che il Calcio Catania sia esente dal pagamento della multa.