Calcio a colori

L’identità visiva di una squadra di calcio si fonda prevalentemente sui colori
della maglia. I colori della maglia identificano immediatamente i tifosi: il termine rossoneri viene utilizzato per identificare il Milan e la sua tifoseria, i  giallorossi sono la Roma e i suoi tifosi, i nerazzurri sono l’Inter e i supporters interisti, bianconeri sono la Juventus e i suoi fans, e così via.

La scelta dei colori sociali risale all’origine della squadra ed è molto
importante in quanto spesso evidenzia il legame con il luogo, riproponendo
i colori degli emblemi cittadini. Altre volte invece i colori della squadra entrano in concorrenza con quelli tradizionali della città, fino talvolta a sostituirli nell’immaginario collettivo. In alcuni casi il racconto dell’origine della maglia si colloca a metà tra storia e leggenda (un errore di spedizione per il bianco e il nero della Juventus, un lavaggio che mescola vari colori per il viola della Fiorentina).
I colori sono ovviamente immutabili: nessun tifoso ne accetterebbe il cambiamento.

Dunque il compito delle società calcistiche che, per ragioni di merchandising, devono variare ogni stagione il disegno della maglia o un suo particolare, restando nel contempo fedeli alla tradizione, è molto arduo e prevede numerose indagini e mediazioni. La nuova maglia deve essere uguale e diversa, innovare nella continuità. Anche una tinta troppo più chiara o più scura rispetto al colore originario può provocare la reazione dei tifosi.
L’identità visiva di una squadra di calcio è continuamente riaffermata settimana dopo settimana anche allo stadio, dove le coreografie organizzate dalle tifoserie celebrano l’amore per i propri colori.

Ma non è solo lo stadio il luogo deputato ad ostentare la propria fede. Ultimamente, infatti, la moda di indossare le maglie di calcio come capo d’abbigliamento, piuttosto diffusa in Inghilterra da tempo, si sta affermando anche in Italia, aumentando la notorietà dei colori amati e trasformando i tifosi in pubblicità ambulante dei vari club.
I colori delle maglie sono un fortissimo elemento di aggregazione anche fuori dagli spalti. Perché riescono ad unire persone di estrazioni sociali diverse sotto il segno di un unico “credo”, quello calcistico, uno dei più forti in assoluto.

Loriana Di Martino


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