A intervenire in soccorso di una meticcia di tre anni, rimasta gravemente ferita nei dintorni di Castanea, è stata l'associazione animalista di Messina Soccorriamoli. L'animale è stato salvato, grazie anche alle cure del medico dell'Asp Giuseppe Donia e di Marcello Musicò, dell'ospedale veterinario
Cagnolina finisce in una trappola per i cinghiali Volontari: «Salva, ma ci sono troppi bracconieri»
Vagava con una trappola per cinghiali alle zampe. Non si è arresa e alla fine qualcuno l’ha liberata da quel giogo che le stava lacerando la pelle. Comincia così la nuova vita di Hope, la cagnolina salvata dall’associazione Soccorriamoli di Messina che l’ha ribattezzata con un nome che vuol dire speranza. Meticcia di tre anni, quando è stata raccolta per le strade di Castanea, paese collinare di Messina, aveva un cavo d’acciaio che la stringeva. Uno di quelli usati per le trappole. Che da queste parti sono sempre più diffuse, da quando i cinghiali sono diventati di casa.
«Più volte siamo venuti in questi giorni con il dottore Giuseppe Donia dell’Asp e il professore Marcello Musicò dell’ospedale veterinario per sedare la cagnolina – spiega Maurizio Torre, presidente dell’associazione che dispone di un’ambulanza per animali -. Interventi inutili fino a oggi, quando la volontaria ci ha detto che finalmente era in un luogo circoscritto, dove avremmo potuto recuperarla».
Arrivati sul posto i volontari hanno trovato Hope rannicchiata in un angolo spaventata e sofferente. «Aveva capito che eravamo lì per aiutarla – racconta Torre -. Le abbiamo parlato per rasserenarla e l’abbiamo accarezzata a lungo, con l’aiuto di un veterinario l’abbiamo sedata, per necessità affinché non soffrisse per il trasporto e i successivi primi soccorsi». Appena si è addormentata l’hanno sistemata sulla barella e trasportata fino all’ospedale veterinario, dove è stata presa in cura, e finalmente liberata. «La storia di Hope – conclude Torre – riaccende i riflettori sul tema del bracconaggio sulle nostre colline. La cagnolina è rimasta infatti imprigionata in un cappio d’acciaio usato da chi tenta di catturare cinghiali per poi mangiarli. Nonostante si tratti di una pratica pericolosa per la salute, oltre che illegale».