Tra automobilisti furiosi per le lunghe code, commercianti recalcitranti e strali da parte dell'opposizione, i primi giorni di pedonalizzazione natalizia non sembrano mettere d'accordo tutti. Critiche soprattutto per la decisione di tenere chiuso il centro anche durante i feriali
Bufera sull’isola pedonale in via Ruggero Settimo «Paralizza il traffico, danneggia cittadini e attività»
La maxi isola pedonale di via Ruggero Settimo non piace quasi a nessuno. Dopo i primi giorni in molti si sono rivoltati contro l’assetto festivo della viabilità ideato dall’assessore alla Mobilità Giusto Catania, specie dopo le lunghe code che si sono create nelle zone immediatamente prossime all’area chiusa. Ieri via Paolo Paternostro, la strada che collega piazza Amendola al Politeama è stata un ingorgo durante tutte le ore del giorno, con automobilisti furiosi, molti dei quali lamentavano l’impossibilità di raggiungere il proprio luogo di lavoro in un giorno, il 23 dicembre, che è a tutti gli effetti feriale. E scene simili si sono verificate anche nella zona di via Cavour e via Turati.
«La chiusura ad isola pedonale di via Ruggero Settimo ha completamente paralizzato il centro. Un provvedimento che non fa altro che peggiorare la viabilità» dice Francesca Costa, presidente di Confesercenti Palermo, che parla di «Una città in gabbia, in cui diventa impossibile raggiungere la zona del Politeama, visto che i mezzi sono costretti a svoltare in via Dante. Ore in coda per gli automobilisti palermitani in tutta l’area che circonda l’isola pedonale, ma anche disagi per i commercianti, che si trovano per l’ennesima volta al centro di zone in cui il traffico raddoppia e, di conseguenza, anche l’inquinamento. Si tratta di scelte che incoraggiano il cittadino a recarsi nei centri commerciali per prendere le distanze dal caos e che, ancora una volta, non aiutano i negozianti».
E a Costa fa eco anche Nunzio Reina, responsabile dell’area Produzione di Confesercenti, che lamenta un «danno per tutti, dai cittadini ai commercianti, un errore di chi ha realizzato questo piano traffico, che si aggiunge ai problemi già pesantissimi provocanti dalla presenza dei cantieri nel centro. Chiudere alla circolazione delle auto un’arteria stradale come via Ruggero Settimo anche nei giorni feriali è una scelta senza alcun criterio. Bisogna riformulare il piano traffico, per non penalizzare ulteriormente le attività commerciali che si trovano nell’area, ma soprattutto per essere coerenti con l’obiettivo di far diminuire l’inquinamento».
A insorgere è anche l’opposizione in Sala delle Lapidi, con i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo, che fanno fronte comune e in una nota chiedono «di sospendere immediatamente la maxi isola pedonale di via Ruggero Settimo nei giorni lavorativi fra il 24 dicembre e il 6 gennaio. Gli effetti di questa chiusura sono disastrosi con una città che nella giornata di ieri era totalmente paralizzata». «La situazione che si sta creando in città a livello di traffico è qualcosa di incredibile – aggiungono gli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia – Ci sono giunte centinaia di segnalazioni, di video e fotografie che dipingono una città completamente bloccata. Dalla Statua al Politeama, da via Oreto a via Crispi. Carenza di mezzi pubblici, assoluta mancanza di parcheggi, pochi vigili urbani per strada insieme a mercatini natalizi, circhi ma soprattutto la chiusura di via Ruggero Settimo hanno definitivamente messo in ginocchio la città». Secondo il fronte più a destra della minoranza, si tratterebbe addirittura di un atto incostituzionale, «perché impedisce la libera circolazione ai cittadini palermitani. Raggiungere il centro è impossibile, parcheggiare ancora peggio. Non si può continuare con un assessore completamente avulso dai problemi della città – dicono Igor Gelarda, Francesco Scarpinato, Alessandro Anello, Elio Ficarra e Mimmo Russo – qui si continuano a fare atti senza sentire il consiglio comunale e i cittadini. Siamo al paradosso, queste sono persone che vivono nel regno di Oz, qualcuno li riporti a Palermo».