Bruciare i rifiuti nei forni delle cementerei siciliana? non, grazie! parola della funzione pubblica cgil della sicilia, che plaude al nuove presidente della regione, rosario crocetta, che, in discontinuità con il suo predecessore, ha detto a chiare lettere di essere contrario alla combustione dei rifiuti nei forni delle cementerei dellisola.
Bruciare i rifiuti nelle cementerie? No, grazie!
Bruciare i rifiuti nei forni delle cementerei siciliana? Non, grazie! Parola della Funzione pubblica Cgil della Sicilia, che plaude al nuove presidente della Regione, Rosario Crocetta, che, in discontinuità con il suo predecessore, ha detto a chiare lettere di essere contrario alla combustione dei rifiuti nei forni delle cementerei dellIsola.
La Funzione pubblica della Cgil Sicilia – si legge in un comunicato diffuso dalorganizzazione sindacale – condivide le dichiarazioni del Presidente Crocetta sulla bocciatura del Piano regionale dei rifiuti nella parte che riguarda la combustione nei forni dei cementifici della parte residuale del ciclo integrato.
Lo abbiamo sostenuto fin dal primo momento – spiegano il segretario generale della Funzione pubblica Cgil Sicilia, Michele Palazzotto, e Claudio Di Marco della segreteria regionale -. Utilizzare impianti che non danno nessuna garanzia sulla tutela della salute pubblica, ubicati, tra laltro, molto spesso in prossimità dei centri abitati, era una scelta scellerata che macchiava quanto di buono contenuto nel Piano regionale dei rifiuti, recentemente approvato dal Ministero dellAmbiente.
Palazzotto e Di Marco esprimono, pertanto, soddisfazione sulla scelta dichiarata dal neo Presidente.
Al neo governo, raccomandiamo comunque – aggiungono – di non abbandonare completamente il progetto di riforma della legge regionale 9/2010, avviando già da subito un serio confronto con le parti sociali.
Per la Funzione pubblica Cgil, inoltre, sarebbe un errore far ritornare in pieno la gestione del ciclo dei rifiuti nelle mani dei Sindaci, che purtroppo in passato hanno contribuito a determinare il dissesto che hanno causato in Sicilia gli Ato.