Bronte, i genitori pagano da soli la mensa scolastica Sindaco: «Problemi legati ad approvazione bilancio»

Continua la battaglia politica, a suon di manifesti, contro il sindaco di Bronte Graziano Calanna. L’ultimo episodio critica il servizio della refezione scolastica, assente in alcuni istituti. Tant’è che i genitori degli alunni delle scuole interessate si sono fatti carico dell’intero costo della mensa. Non senza polemiche. A denunciarlo è il gruppo consiliare Area popolare che fa capo a Nuovo centro destra, alleato con il Pd al governo e in rotta di collisione con l’amministrazione a Bronte. «In campagna elettorale – dichiara Carlo Castiglione, componente del gruppo – il sindaco Calanna aveva detto che la compartecipazione al servizio da parte del Comune al 40 per cento era poca cosa, ma a oggi l’ente non ha aggiunto un euro e l’intero capitolo di bilancio è vuoto». 

Al dato specifico si aggiunge il fatto che «il bilancio deve essere ancora approvato, siamo in forte ritardo e c’è già commissario straordinario inviato dalla Regione Siciliana che dovremo pagare», prosegue Castiglione. Non è dello stesso avviso il primo cittadino Calanna: «Il servizio della mensa scolastica non è stato soppresso ma – spiega – non può partire prima dell’approvazione del documento contabile». E il motivo del mancato al bilancio «lo conoscono tutti: aspettiamo che la Regione ci restituisca 841mila euro sottratti ai Comuni che riscuotono le royalties. Da Palermo ci hanno confermato che entro novembre la manovra con cui verranno restituiti questi capitali sarà approvata. Ricordo che lo scorso anno il Comune ha contribuito alla quota mensa, specie per le famiglie numerose o a basso reddito». 

Nel frattempo, nelle scuole primarie del I Circolo sono stati i genitori degli alunni ad aprire il portafogli per fare partire il servizio. «Dal 3 ottobre la mensa del nostro circolo è funzionante – racconta il presidente del Consiglio d’istituto Antonello Caruso – grazie alla generosa donazione di Antonio Pinzone, marito della compianta preside Daniela Zappalà, e al buonsenso dei genitori che hanno accettato di buon grado di farsi carico dell’intera somma del pasto, purché il servizio partisse». 

A dispetto delle garanzie fornite dai politici. «Alcuni consiglieri comunali ci avevano promesso che avrebbero donato la loro indennità per la mensa ma a oggi, visto che a causa dei problemi di bilancio il servizio non partiva, oltre a non avere avuto nessuna comunicazione da parte del Comune su tempi e modi, nessuno ha visto fatti». Il dato concreto è che gli alunni che dovrebbero usufruire della mensa scolastica a Bronte – tra scuola dell’infanzia, primaria e media – sono circa 600. Purtroppo finora, a causa di vari problemi, solo una piccola parte, e a spese proprie, gode del servizio.

A seguito di un errore nell’articolo, che abbiamo provveduto a correggere, riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione del consigliere comunale Carlo Castiglione: «È vero che il gruppo Area Popolare denuncia l’azione dell’amministrazione comunale per quanto riguarda il predetto servizio, di cui in campagna elettorale si millantava il miglioramento e ai fatti di oggi emerge una diminuzione dei fondi stanziati. A fronte di ciò, non è assolutamente veritiera la notizia per cui Area Popolare è alleato dell’amministrazione, è chiara che invece la distanza provocata da questi disservizi aumenta e pone il gruppo in netta opposizione e contrasto all’amministrazione».


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Una donazione del marito della preside della scuola e il buonsenso dei genitori degli alunni hanno fatto sì che il servizio di refezione scolastica partisse. «Anche i consiglieri comunali si erano offerti di contribuire ma finora non abbiamo visto fatti», dichiara il presidente del Consiglio d'istituto Antonello Caruso

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