Booking.com, dubbi sull’apertura a Catania Il Tavolo: «Già scartate 4 sedi per il degrado»

Booking.com, uno dei principali portali di prenotazioni di alberghi e alloggi al mondo con circa 540mila strutture registrate in 204 Paesi, sta «valutanto l’apertura di un ufficio in Sicilia, con preferenza per Catania». Ad affermarlo l’ufficio relazioni esterne dell’azienda con sede ad Amsterdam, che «tra luglio e agosto ha selezionato 40 immobili in città, mandando degli osservatori. Questi immobili, nel mese di settembre, sono rimasti solo 4, due dei quali in Corso Sicilia. Ma quello che un tempo era il centro finanziario della città è stato scartato a causa dell’inadeguatezza del contesto urbano», afferma Marco Cavalieri, membro del Tavolo per le imprese, associazione di imprenditori etnea. In rappresentanza degli altri tavolisti, uno dei quali «è stato in questi mesi uno dei potenziali affittuari di una delle più prestigiose multinazionali dell’online», lancia un allarme ai cittadini e alle istituzioni: «Rischiamo di perdere una grande opportunità per Catania per via del degrado e delle condizioni di invivibilità alle quali ormai forse abbiamo fatto l’abitudine».

«A settembre è venuto un responsabile di Booking per prendere visione degli immobili. I locali – prosegue Cavalieri – sono stati scartati, ma non per una inadeguatezza strutturale: il problema è stato proprio il contesto del Corso Sicilia, con sporcizia e senza tetto che dormono all’ingresso dei palazzi. Detto questo, Booking ha bloccato tutto. Ipotizzando di spostarsi da un’altra parte», afferma il componente del Tavolo per le imprese. Che si accalora: «Come Tavolo consideriamo inaccettabile continuare così. Occorre un colpo di reni e cambiare registro. Non è solo una questione di immagine, ma di sostanza».

«Ad oggi non abbiamo preso una decisione definitiva né sull’apertura né sull’ubicazione. Quella preferibile è Catania, in alternativa Palermo o Trapani», spiega l’azienda, che non smentisce l’avanzato stato di trattative per l’affitto dei locali raggiunto con alcuni imprenditori locali. «Siamo ancora in fase esplorativa – precisa Booking.com – ma nel momento in cui trovassimo l’immobile adatto potremmo confermare subito, continueremo a cercare finché non si trova qualcosa».

Del resto per Booking.com «l’Italia, con oltre 60mila strutture registrate, è il principale Paese a livello mondiale, e la Sicilia da sola ha più di seimila strutture». La nuova sede dovrebbe occuparsi «di dare supporto operativo e commerciale, per spiegare come trarre maggior vantaggio dal nostro sistema e attrarre clientela, anche se negoziazioni e contratti resteranno competenza della sede centrale», conclude l’ufficio relazioni esterne dell’azienda.

Leandro Perrotta

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