La misura è stata disposta oggi dal consiglio dei ministri, su proposta del capo del Viminale Marco Minniti, e segue il lavoro effettuato dalla commissione prefettizia che si è insediata a inizio anno. Al centro dell'attenzione ci sono state soprattutto le due sindacature targate Salvatore Losardo. Nel 2015 sequestro Dia al cugino del primo cittadino
Bompensiere, consiglio comunale sciolto per mafia Dopo indagini sugli appalti concessi dal 2008 in poi
C’è anche un comune siciliano tra i cinque sciolti oggi dal consiglio dei ministri per infiltrazioni mafiose. Si tratta di Bompensiere, centro in provincia di Caltanissetta che conta poco più di cinquecento abitanti. Il provvedimento è stato preso su richiesta del ministro degli Interni Marco Minniti.
Il lavoro della commissione prefettizia è iniziato nei primi giorni dell’anno. Al centro dell’attenzione ci sono stati gli atti adottati dall’amministrazione nel corso dell’ultimo decennio. Periodo che quasi per intero riguarda i due mandati condotti da Salvatore Losardo, con uno spicchio temporale che copre la sindacatura di Salvatore Licata. A gennaio era stato lo stesso Losardo a dirsi tranquillo in merito alla bontà delle scelte assunte dal 2008 in poi: «Abbiamo sempre lavorato con serenità e onestà», sono state le parole del primo cittadino.
Negli anni scorsi, la Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta ha eseguito un sequestro milionario a carico di Angelo Losardo, 64enne ritenuto uomo d’onore delle famiglie mafiose di Bompensiere e Milena. L’uomo, che è cugino di primo grado del sindaco, è stato considerato il regista della gestione degli appalti pubblici del comprensorio. Al momento del provvedimento di confisca, tutavia, non sono emersi riferimenti al Comune di Bompensiere.
Leggi la rettifica del legale per conto del sindaco e del presidente del consiglio comunale.