Blocchi, crescono disagi e proteste Studenti bruciano il tricolore: «Ci affamano»

Continuano i blocchi del movimento dei Forconi in Sicilia. Tante anche le manifestazioni che hanno visto oggi protagonisti agricoltori, autotrasportatori, commercianti e studenti, per lo più medi, unitisi alla protesta per solidarietà. È successo a Palermo, a Gela, ad Agrigento ed in altre città siciliane. Nel capoluogo, in particolare, alcuni studenti hanno provocatoriamente bruciato una bandiera tricolore. «È simbolo dello stato italiano che con le sue manovre finanziarie fatte di lacrime e sangue con aumenti esponenziali delle tasse e del caro vita, sta riducendo in miseria la popolazione, facendo arricchire sempre i soliti noti» hanno dichiarato.

Intanto aumentano i disagi per i siciliani rimasti isolati dal resto d’Italia. Nei supermercati gli scaffali di merce fresca sono vuoti e la benzina è finita quasi dappertutto. I manifestanti hanno promesso sin dall’inizio di voler salvaguardare i servizi essenziali come scuole e ospedali. Se però le ambulanze pubbliche hanno carburante per potersi muovere non è lo stesso per quelle private. Ci sono problemi di trasferimento nei pronto soccorso e nei servizi ai dializzati. E la polizia stradale di Caltagirone, in provincia di Catania, è intervenuta per portare sangue dal capoluogo etneo a quello del Calatino. Serviva per una trasfusione urgente.
Se tutto è bloccato succede anche che il presidente del Tribunale di Siracusa, Paolo Vittorio Lucchese, mandi una nota ai magistrati perché gli avvocati del foro aretuseo siano considerati assenti giustificati. Si tratta di un «oggettivo impedimento», secondo quanto scrive nella sua nota Lucchese. In varie parti del Catanese, invece, si segnalano furti di carburante dalle auto private, come documenta la foto inviataci da una lettrice.

A Gela il primo cittadino, Angelo Fasulo del Pd, ha obbligato tutti gli esercizi commerciali alla chiusura. Questa mattina, durante la manifestazione dalle 9 alle 12,30. L’ordinanza sarebbe stata emessa «sia per senso di solidarietà sia per scongiurare seri problemi per l’ordine e la sicurezza pubblica» si legge nel comunicato.

Secondo l’associazione dei consumatori Codacons e il suo segretario nazionale Francesco Tanasi, nonché presidente del Comitato vittime dello sciopero di Forza d’urto, lo sciopero dei tir sta causando «danni enormi a tutti i cittadini». Per Tanasi si tratta di una situazione «in continua degenerazione destinata a peggiorare e divenire drammatica se non ci sarà un tempestivo intervento del governo nazionale».
Proposta auspicata da molti, compreso il governatore siciliano Raffaele Lombardo che ieri ha incontrato i manifestanti e che la prossima settimana dovrebbe incontrare il premier Mario Monti.
Intanto in Sicilia si annuncia lotta ad oltranza. E allarmi di proteste simili arrivano anche dal Lazio da parte dei comitati agricoli e del movimento Dignità che hanno manifestato oggi a Latina.

 


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