chiuderanno musei, archivi, gallerie, biblioteche e istituti di ricerca". Lo afferma listituto gramsci di palermo in un comunicato stampa, convocando unazione di protesta per domani mattina
Bilancio regionale: la cultura siciliana chiude
CHIUDERANNO MUSEI, ARCHIVI, GALLERIE, BIBLIOTECHE E ISTITUTI DI RICERCA”. LO AFFERMA LISTITUTO GRAMSCI DI PALERMO IN UN COMUNICATO STAMPA, CONVOCANDO UNAZIONE DI PROTESTA PER DOMANI MATTINA
di Gabriele Bonafede
A causa dei tagli ai finanziamenti per la cultura nel bilancio regionale, in queste ore in discussione allARS, chiuderanno molte istituzioni culturali siciliane. Lo afferma la direzione dellIstituto Gramsci di Palermo in un comunicato stampa: La giunta di governo regionale, falcidiando la quota di Bilancio 2013 destinata alle istituzioni culturali, non ha valutato adeguatamente il danno che la inevitabile chiusura di Musei, Archivi, Gallerie, Biblioteche ed Istituti di ricerca arrecherà alla società siciliana in termini di sviluppo culturale, turismo, ricerca e occupazione,
LIstituto Gramsci non si ferma alla dura critica sul bilancio regionale nel settore cultura e propone una prima azione dinformazione e protesta per domani 4 Gennaio. Così continua il comunicato stampa diramato ieri:
Per segnalare al governo, ai deputati regionali e alla pubblica opinione la gravità della situazione determinata dai drastici tagli alla cultura, che si prospettano anche nel Bilancio 2014, e per intraprendere azioni di informazione e di protesta, invitiamo i rappresentanti delle istituzioni culturali e i cittadini ad un incontro pubblico che avrà luogo allIstituto Gramsci Siciliano (Cantieri culturali alla Zisa, via Paolo Gili 4 Palermo) sabato 4 gennaio 2014, alle ore 10.30.
Il presidente dellIstituto, prof. Salvatore Nicosia, fornisce ulteriori dettagli: Questassegnazione (ex-tabella H) era di circa 7milioni e cinquecentomila euro. Invece per il bilancio del 2013 sono stati assegnati solo um milione e 600 mila euro allAssessorato dei beni culturali che però non li ha ancora erogati. La riduzione ha comportato eliminazioni di alcune istituzioni e la riduzione drastica dei fondi per altre, in maniera tale da metterne a rischio la sopravvivenza. Abbiamo ragione di ritenere che l’insufficiente contributo possa essere confermato nella stessa misura per il 2014, in questo momento in discussione lARS. Se fosse così ciò che al momento attuale è un rischio lanno prossimo sarà una realtà.
La nostra valutazione continua Nicosia è che chiuderanno tutti. Per questanno si è fatto fronte ma se si conferma la stessa cifra, istituzioni come il Museo Mndralisca, lIstituto Gramsci, la Fondazione Buttitta, lOfficina di Studi Medievali e tanti altri, non potranno più andare avanti. Con il bilancio del 2013 il governo regionale ha eliminato alcuni recipienti dei contributi ex-tabella H che erano effettivamente da eliminare. Diamo atto dello sforzo, però non si può fare di tutta lerba un fascio e ridurre così i finanziamenti.
LIstituto Gramsci propone quindi un primo incontro per domani mattina al fine di informare e lanciare la protesta.
Così conclude Nicosia: Facciamo questa riunione perché vorremmo prospettare al governo regionale quale è il rischio. Quando qualcuna di queste istituzioni chiude poi si piangono lacrime di coccodrillo. Tra gli istituti di ricerca che rischiano la chiusura ci sarebbe, ad esempio, il Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani (CSFLS) fondato nel 1951.