Bilancio di previsione, meno soldi alla cultura Abbonato: «Subiti tagli di 150 milioni l’anno»

«I minori trasferimenti e le nuove esigenze di contabilità valgono 70 milioni in meno in cassa». L’assessore al Bilancio del Comune di Palermo, Luciano Abbonato, fotografa così la situazione finanziaria di piazza Pretoria. «Fino a settembre il fondo di solidarietà non era ancora arrivato e quasi tutti i comuni siciliani, tranne Palermo, si trovano costretti ad anticipazioni di tesoreria – avverte l’assessore -. Stanno creando le condizioni perché il sistema degli enti locali imploda, perché ai tagli statali si è aggiunta questa incomprensibile politica regionale». Insomma, c’è poco da stare allegri, e non solo nel capoluogo. Che, però, per Abbonato «è un’isola felice, perché siamo riusciti a compensare i tagli con risorse nostre».  

Nel presentare il bilancio di previsione il sindaco Leoluca Orlando, nelle vesti di presidente dell’Anci Sicilia, ha sottolineato come l’assessore regionale agli Enti locali, Giovanni Pistorio «si sia impegnato a erogare ai comuni dell’isola appena un sesto delle risorse previste, peraltro già ridotte rispetto al passato: in un quinquennio siamo passati da 914 a 460 milioni, praticamente la metà». Non solo: la riforma della contabilità, anticipata al 2015 anche per la Sicilia, ha costretto gli uffici a fare dietrofront quando il documento finanziario era quasi pronto. Tutti i comuni hanno dovuto fronteggiare i nuovi tagli previsti dall’ultima finanziaria regionale (per Palermo -400mila euro, che si aggiungono ai -22 milioni dallo Stato) e a prevedere fondi per i contenziosi legali e per il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, che, sommati ai tagli dei trasferimenti statali e regionali – quello al fondo di solidarietà comunale da solo vale 20 milioni – fanno qualcosa come 70 milioni. In meno. 

Fra le diverse spending review e le misure draconiane di questi anni «si raggiunge la cifra spaventosa di 150 milioni annui di trasferimenti statali in meno – specifica Abbonato -. Se avessimo dovuto compensare i tagli solo con le tasse avremmo dovuto chiedere ai palermitani una cifra pari a due volte l’Imu, una volta e mezzo la Tari effettivamente incassata, sette volte la Tasi. Malgrado tutto, abbiamo ammortizzato i tagli e da quest’anno, grazie alle nostre attente politiche, siamo anche in condizione di poter ridurre la pressione fiscale, come già fatto per la Tari con un -7 per cento e come contiamo di fare l’anno prossimo». Piazza Pretoria ha dovuto rimpinguare il fondo crediti di dubbia esigibilità, salito da 27 a 41 e poi a 52 milioni, mentre il fondo rischi spese legali è di 10,6 milioni e il ripiano trentennale di 13,2 milioni l’anno per tre decenni. 

Per scongiurare il salasso delle casse comunali, Palazzo delle Aquile punta sul recupero dell’evasione fiscale e delle morosità. «Non possiamo più aspettare cinque anni perché il contribuente si decida a pagare un bollettino – spiega l’assessore -. Abbiamo iniziato a smaltire l’arretrato, sia nelle entrate tributarie sia in quelle extratributarie. Contiamo di finire entro l’anno tutte le morosità fino al 31 dicembre 2014, che valgono più di 40 milioni di euro». Il resto è stato recuperato con una spending review di una ventina di milioni: 7 milioni in meno (-6 per cento) nella spesa del personale, 2 in meno nelle spese di funzionamento, 2 in meno per le utenze di luce, gas e acqua (il solo impianto del Pallone di viale del Fante, per intendersi, consumava 110mila euro l’anno di elettricità), 4 in meno di debiti fuori bilancio, e un milione in meno alla cultura (500mila al Teatro Biondo e 500mila al Teatro Massimo), che in parte sarà compensato dalla tassa di soggiorno, che finora ha generato un incasso di 1,9 milioni. 

Non verranno intaccati, invece, i fondi per i servizi sociali e per le scuole. «Stiamo lavorando per rendere le spese più efficienti e per ottimizzare gli interventi sia in sanità sia nel sociale – afferma l’assessore Agnese Ciulla -. Puntiamo molto sulla programmazione comunitaria, come il Pon Metro, il Pon Istruzione e il Fesr, e stiamo cercando di capire se sarà confermata la Social Card». «Siamo riusciti a mantenere operativi con fondi interni al bilancio i cantieri, l’assistenza e l’acquisto di cartoleria e detersivi – dice l’assessore Barbara Evola -. Lavoreremo per cercare contributi all’esterno attraverso la collaborazione con altri enti o con il terzo settore».

«Questo bilancio è pensato nella logica del bilancio consolidato – precisa Orlando -. Oggi tutte le partecipate sono in attivo, dal record della Gesap all’Amat. Quest’ultima, avendo finalmente un utile di esercizio, potrà accedere finalmente alla Cassa Depositi e Prestiti, senza contare gli incassi che arriveranno dal tram, dato che le prime stime parlano di 8 milioni di passeggeri l’anno».

E veniamo ai numeri. La manovra ammonta a 2,3 miliardi, con una spesa corrente di 781,5 milioni e investimenti per 343,4 milioni. La spesa per il personale scende da 257,3 a 250,2 milioni. Le spese di funzionamento si sono ridotte del 6,41 per cento rispetto al 2014, da 33,3 a 31,2 milioni. Quelle per le utenze sono scese da 21,7 a 19,5 milioni (-10,33 per cento). All’istruzione sono destinati 32,4 milioni (libri di testo, borse di studio, assistenza ai disabili, mense), ai servizi sociali 70,52 (ricoveri e accoglienza, asili nido, contributo alloggiativo, assistenza economica), alla cultura non più 10 ma 9,1 milioni (3,7 milioni per i musei), ai servizi delle partecipate 290 milioni, alle opere inserite nel Piano Triennale 228 milioni: fra le novità del triennio 2015/2018 ci sono l’adeguamento dell’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari (21,5 milioni), l’eliminazione degli scarichi fognari nel canale Boccadifalco (15,9), la razionalizzazione delle fognature tra via Castellana e il canale Passo di Rigano (7,8) e quella della via Cruillas con l’eliminazione degli scarichi di liquami nel canale Mortillaro (6,9), il restauro della struttura equestre della Favorita (5,9), la realizzazione delle fogne di Sferracavallo (4,5) e Marinella (1,8), il completamento di via Palinuro (1,7), i lavori all’asilo nido «Galante» (670mila euro), «La Mimosa» (669mila) e «Drago» (519mila), gli interventi nelle scuole e in alcune parrocchie. 


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