Nel tentativo di nascondere l'arma - con la matricola abrasa e detenuta illegalmente - Alfio Muscia l'avrebbe prima gettata sotto l'auto e poi nascosta nella cintola. Ma il peso avrebbe fatto cadere la pistola di fronte agli occhi dei militari. L'uomo è ritenuto dalle forze dell'ordine vicino al clan mafioso Toscano-Tomasello-Mazzaglia
Biancavilla, gli scivola il revolver dalla tuta Due uomini arrestati in controllo carabinieri
La pistola gli scivola dentro la tuta e cade a terra, davanti ai carabinieri. L’imprevisto è accaduto a Biancavilla durante un controllo di routine e ha portato all’arresto di due uomini. Il primo è Alfio Muscia, 37enne ritenuto dalle forze dell’ordine un presunto affiliato del clan mafioso Toscano-Tomasello-Mazzaglia. L’altro è Placido Galvagno, 39enne con precedenti. Muscia è noto agli investigatori perché arrestato due volte in due distinte operazioni antimafia, chiamate Vulcano e The Wall. Entrambi sono adesso accusati di porto illegale di arma clandestina e munizioni come pure di ricettazione.
L’arresto è avvenuto nella tarda serata lunedì ed è stato movimentato. I militari hanno intercettato i due in contrada Chiusi Pira, mentre viaggiavano su una Fiat Stilo. All’alt gli occupanti dell’auto non hanno opposto alcuna resistenza. Ma il controllo ha preso una piega inaspettata nel momento in cui i carabinieri hanno proceduto con la perquisizione personale e del veicolo. Al fine di nascondere l’arma da fuoco poi rinvenuta, Muscia avrebbe provato a privarsene gettandola sotto la macchina.
Ma il tentativo non sarebbe sfuggito all’occhio dei militari, che avrebbero invitato l’uomo a spostare l’autovettura. Prima di risalire a bordo, Muscia avrebbe però ripreso la pistola mettendola nella cintola della tuta. Un posto non abbastanza sicuro. L’arma sarebbe infatti scivolata all’interno dei pantaloni per poi cadere a terra. Di fronte ai carabinieri. Si trattava di un revolver calibro 38 special, con la matricola abrasa.
La scoperta dell’arma – accompagnata al rinvenimento di sei munizioni dello stesso calibro – ha portato all’arresto d’entrambi gli uomini. Che sono stati rinchiusi nel carcere di Piazza Lanza. La pistola è stata inviata ai Ris di Messina per gli opportuni accertamenti tecnico-balistici che ne potranno stabilire l’eventuale utilizzo in precedenti episodi criminosi.