Benedetto XVI, un Papa nemico della scienza e della procreazione assistita

La notizia delle dimissioni del Papa ha scosso il mondo intero. Tutto il globo è impgnato nella difficile interpretazione di un caso che sta facendo storia. Anche noi di LinkSicilia, abbiamo affrontato il tema, con articoli che hanno riscosso un successo strepitoso tra lettori che sono arrivati da mezza Europa.

Abbiamo condiviso l’emozione. Abbiamo analizzato, come in questo articolo, i contorni finanziari e i giochi di potere che regolano la vita del Vaticano per cercare di andare oltre le deboli motivazioni ufficiali. Abbiamo scomodato pure i misteri di Fatima e la conoscenza di Ratzinger 

Di certo un evento epocale. In cui, con ogni probabilità, le acrobazie dei poteri finanziari, hanno giocato un ruolo importante.

Ma, al di là di ogni possibile interpretazione, è arrivato anche il tempo di chiedersi cosa abbia dato questo Papa alla società in cui vive su questioni importanti come la scienza e il progresso. Una società, che, piaccia o meno, è e resta una società laica, libera da fervori religiosi. Una delle poche conquiste di questa Italia bizzarra. 

La risposta è deludente. In linea con il conservativismo bigotto della Chiesa Cattolica, Joseph Ratzinger, in arte Benedetto XVI, ha condotto, ad esempio, una guerra contro l’uso dei preservativi pure in Paesi, come l’Africa, dove si crepa di Aids.

Ancora peggio, l’ex numero uno del Vaticano, ha condotto una dura battaglia contro la procreazione assistita. E per una volta, tutti i poteri della Chiesa, sono stati compatti nel negare alle coppie con problemi  di trasmissibilità di malattie, la possibilità di risolverli

Battaglia che, in parte, ha perso. Proprio il giorno prima delle sue dimissioni, la Corte europea dei Diritti dell’Uomo, ha  bocciato il ricorso del Governo italiano (ispirato dal Vaticano)  che contestava  l’accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita anche per le coppie fertili portatrici di patologie trasmissibili ai figli.
“E’ una vittoria della cultura laica e un’affermazione dei diritti delle persone che vorrebbero avere un figlio. Con la bocciatura del ricorso del Governo da parte della Corte Edu, sede in cui l’Associazione Luca Coscioni è intervenuta con un amicus curiae insieme alle associazioni di pazienti e 60 parlamentari, la legge 40 dovrà essere adeguata alla Carta europea dei diritti dell’Uomo, come previsto dalla sentenza della stessa Corte lo scorso 28 agosto, prevedendo l’accesso alle tecniche di fecondazione medicalmente assistita anche per le coppie fertili portatrici di patologie trasmissibili ai figli.

Lo hanno dichiarato Filomena Gallo e Nicolò Paoletti, rispettivamente segretario dell’associazione Luca Coscioni e difensore della coppia Costa-Pavan, che ha sollevato il caso.

“Il rigetto della difesa del Governo della legge 40 conferma l’orientamento delle Corti Internazionali che avevano già condannato l’Italia con decisione all’unanimità e della Corte inter americana dei diritti dell’uomo che lo scorso dicembre ha stabilito che l’accesso alla  fecondazione assistita rientra tra i diritti umani meritevoli di tutela -spiegano i legali.

E ancora: “Attualmente solo le coppie infertili hanno accesso a trattamenti di Procreazione medicalmente assistite possono chiedere di conoscere lo stato di salute dell’embrione; oggi anche a tante coppie fertili sarà possibile accedere a queste tecniche e non trasmettere gravi malattie di cui esse sono portatrici. Oggi è stata eliminata una dolorosa discriminazione nell’accesso alle cure. Oggi ancor più il futuro Parlamento non potrà più ignorare i diritti  di tante persone e cancellare la legge 40″.

Il Papa nuovo sarà più aperto al progresso della scienza? Sarebbe una novità.

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