Basta con questo falso mito di Garibaldi a Marsala!

E’ PREOCCUPANTE IL FATTO CHE, NELLA CITTADINA SICILIANA, DOPO 154 ANNI, IMPERVERSI ANCORA UNA GRANDE BUGIA AMMANTATA DI GLORIA. L’FNS DENUNZIA OGNI TENTATIVO DI ALIENAZIONE CULTURALE CONTRO IL POPOLO SICILIANO

Gli Indipendentisti di lu Frunti Nazziunali Sicilianu, anche quest’anno, hanno rilevato che la ricorrenza del 154° anniversario dello “SBARCO” a MARSALA di GARIBALDI e dei suoi “Mille” sia stata festeggiata e celebrata in obbedienza ai canoni della cultura ufficiale e con pochissima attinenza alle effettive modalità di svolgimento dell’IMPRESA, non certamente eroica né brillante.

E’ mancata, altresì, un’analisi adeguata alla gravità delle conseguenze provocate da quell’evento, non voluto dai Siciliani e soprattutto non voluto dai cittadini di Marsala dell’epoca.

Insomma: nelle celebrazioni si omette di denunziare che, da quel giorno (11 maggio 1860), aveva inizio quel calvario che avrebbe portato la Sicilia a diventare COLONIA DI SFRUTTAMENTO interna all’istituendo Regno d’Italia. Una condizione protrattasi, ovviamente, anche con la Repubblica. I festeggiamenti, pertanto, erano e sono fuori luogo.

Le iniziative “festaiole” alle quali ci riferiamo – (anche a voler prescindere dalla buona fede di qualche ignaro “divulgatore”) – svolgono sostanzialmente la funzione di SOSTITUIRE con un bel MITO (falso e bugiardo, però) l’orrenda verità sulle tragiche vicende del 1860, che, cronologicamente, iniziarono con lo “SBARCO”.

A tale scopo, i “risorgimentalisti ad ogni costo” riciclano sistematicamente e sfacciatamente il meglio (o, sarebbe più esatto dire: il “PEGGIO”) dell’AGIOGRAFIA RISORGIMENTALE ITALIANA, con le sue favolette e con una serie di aneddoti inventati di sana pianta o, comunque, sapientemente “manipolati”.

Probabilmente si pensa, così, di condannare alla eterna ignoranza ed al letargo il Popolo Siciliano. E soprattutto si perpetua il lavaggio del cervello per fare sì che si accettino come fatti positivi sia la “CONQUISTA ANGLO-SABAUDO-GARIBALDINA-UNGHERESE- MAFIOSA E CAMORRISTA” che la conseguente, immediata riduzione in COLONIA DI SFRUTTAMENTO (“INTERNA” allo Stato italiano) della Sicilia, nonché della parte continentale del Regno delle Due Sicilie che oggi si preferisce denominare “NAPOLITANIA”.

Certamente, è inquietante che tutto ciò avvenga con particolare intensità nel momento in cui si tende, senza mezzi termini, a “liquidare” l’Autonomia e la stessa Regione Siciliana. E si vuole dividere la Sicilia in due o tre o anche quattro REGIONICCHIE. Ovviamente all’insegna del “DIVIDE ET IMPERA” …..

Ed è assai sospetto, oltre che preoccupante, che tutto ciò avvenga nonostante il pullulare di Movimenti e di Sigle che si autodefiniscono autonomiste, indipendentiste, federaliste, ecc. ecc., all’interno ed all’esterno delle Istituzioni rappresentative siciliane (Ars in testa). E quando la mancanza di una strategia siciliana per l‘economia siciliana rende più grave la crisi economico-produttiva in corso. E quando l’ANTISICILIA diventa ogni giorno più arrogante.

Tornando all’operazione di “ALIENAZIONE CULTURALE” in corso, attraverso la mistificazione di ciò che avvenne in Sicilia ed in particolare a Marsala, ci permettiamo di evidenziare quanto segue:

1) L’11 maggio del 1860 due grandi navi da guerra di Sua Maestà Britannica, l’ARGUS e l’INTREPID, avevano già preso posizione all’interno della rada del Porto di MARSALA per proteggere le operazioni di sbarco dell’Eroe dei Due Mondi e dei circa 800 Garibaldini. I quali erano arrivati navigando allegramente sui due piroscafi “LOMBARDO e “PIEMONTE”. Il tutto, secondo un “piano” da lungo tempo preparato … a Londra.

2) I Comandanti delle navi britanniche proibirono ai Comandanti delle tre navi duosiciliane, meno potenti, intanto arrivate, di sparare o di osteggiare lo “SBARCO”. Soltanto verso sera fu permesso ai Napoletani di sparare, a casaccio, qualche simbolico colpo di cannone, senza conseguenze.

3) Lo SBARCO dei Garibaldini avvenne, comunque, in condizioni penose. Infatti, il LOMBARDO si era incagliato nelle secche del Porto. Fu, pertanto, necessario che gli operai di uno Stabilimento Enologico di proprietà di un imprenditore inglese prendessero quasi in braccio, uno ad uno, i garibaldini e con delle barche li portassero a riva e/o sulle banchine del porto.

4) Se vi fosse stato un solo soldato duosiciliano, questa operazione non sarebbe stata portata tanto felicemente a termine. Ma a Marsala, tre giorni prima dello sbarco (e per agevolare lo SBARCO stesso), il Reggimento di Carabinieri a piedi duosiciliani, che costituiva la guarnigione militare della Città, era stata trasferita ad AGRIGENTO. Ciò per disposizione dei generali, traditori e doppiogiochisti, addetti alla Luogotenenza del REGNO.

5) Sui palazzi, sulle abitazioni private, sugli edifici pubblici, sugli stabilimenti enologici, ovunque a Marsala, sin dal giorno precedente, sventolavano bandiere della Gran Bretagna e degli States. Non vi era una sola bandiera italiana. Ciò significava che l’operazione partiva da lontano e che era “gestita” dal Governo di Londra e che l’Eroe dei Due Mondi svolgeva degnamente il ruolo di “MOSCA COCCHIERA”. Ovviamente, si dimostrava pure che a Marsala non vi era alcuna rivoluzione in corso : non in senso filo-garibaldino, né in senso filo-sabaudo, né in senso filo-unitario.

6) Sulle porte e sulle finestre di ogni casa vi era il cartello “Domicilio Inglese”. Cartelli, questi, che si ritroveranno, via via che avanzava l’Armata garibaldina in questione, anche a CATANIA e MESSINA ed in tutte le Città ed i Paesi della Sicilia.

7) Alla “parata” militare, che i Garibaldini fecero (dopo essersi ripresi dalla stanchezza dello “sbarco”) nella Piazza della Loggia, a Marsala, parteciparono soltanto il sindaco (che, fino a pochi minuti prima, era stato borbonico), quasi tutti i Componenti del Corpo Consolare straniero ed i rappresentanti della ricca ed autorevole Comunità Inglese. I Cittadini di Marsala SNOBBARONO, invece, la manifestazione.

8) Nessun marsalese, – scandalizzando anche Giuseppe BANDI – si sarebbe, inoltre, arruolato con Garibaldi, né lo avrebbe seguito a Rampingallo l’indomani.

In merito si potrebbero dire tante altre cose. L’FNS si limita a denunziare come scandalosa la prassi in base alla quale, dopo 154 anni, si continuano ad alimentare miti falsi e bugiardi.

Scorretto appare, altresì, il sistema di coinvolgere scolari e studenti siciliani in operazioni che mirano, sostanzialmente, a negare la verità. Ad espropriarci, cioè, della nostra storia. E, addirittura, a negarci il diritto alla Verità.

Ciò è contrario ai princìpi di civiltà giuridica che dovrebbero prevalere oggi in Sicilia, in Italia, in Europa e nel Mondo.

In quest’ottica, in un apposito Convegno di studio che si svolgerà a Palermo alla fine del mese, l’FNS “Sicilia Indipendente” individuerà i provvedimenti e le iniziative da adottare per contrastare, ad ogni livello, tutti i tentativi di “ALIENAZIONE CULTURALE”, oggi in atto a danno del Popolo Siciliano, della Nazione Siciliana.

E’ GIUNTA L’ORA, infatti, DI DIRE “BASTA” AD UN MITO FALSO E BUGIARDO, CHE OFFENDE L’INTELLIGENZA E LA DIGNITA’ DEL POPOLO SICLIANO, DELLA NAZIONE SICILIANA.

 

Giuseppe Sciano

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