Barriere architettoniche al Garibaldi Ortopedia è un percorso a ostacoli

Tre scalini all’ingresso, altri tre davanti all’uscita di emergenza e una sfilza di paletti che limitano gli accessi esterni del cortile. Siamo al reparto di ortopedia dell’ospedale Garibaldi di piazza Santa Maria del Gesù a Catania. Qui un paziente, per poter uscire in giardino o semplicemente tornare a casa dopo essere stato dimesso, deve fare un vero e proprio percorso ad ostacoli.

«Il reparto è nuovo e ben curato», ci spiega uno ragazzo seduto nel pianerottolo d’ingresso durante l’orario delle visite. «Peccato che hanno dimenticato lo scivolo», dice. «Sono ricoverato in attesa di operazione e quando voglio prendere una boccata d’aria sto qua, davanti al portone. Le scale, anche se poche, non posso farle». Piccole limitazioni che però non aiutano i pazienti. «Sono stata a trovare mia sorella – racconta una ragazza – Più che il dolore per le fratture la infastidisce non poter uscire nemmeno per fumare o prendere un po’ d’aria nel parchetto. In questo reparto c’è gente che magari non può camminare facilmente, ma sta bene. E invece deve stare chiusa qui tutto il giorno».

Dentro al reparto, in fondo al corridoio, c’è una seconda uscita per le emergenze. Stavolta lo scivolo c’è e arriva fino al portone esterno dove però, anche in questo caso, ci sono tre scalini. Un paziente, appena dimesso, ci mostra il suo percorso dall’ospedale fino all’automobile. Un breve tragitto tutt’altro che facile.

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[Foto di il grillo]


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