Gli uffici dedicati alle informazioni sul pagamento della Tarsu, l'imposta sui rifiuti, si trovano al secondo piano dell'edificio. Due piani di «scale ripide» alle quali sono costretti anziani e diversamente abili. «Il Comune è fuori legge», afferma il consigliere Maurizio Mirenda che annuncia un'interrogazione
Barriere architettoniche a Palazzo dei Chierici L’assessore Girlando: «Ma è così da vent’anni»
Allarga le braccia Giuseppe Girlando. A sentire che il consigliere Maurizio Mirenda ha intenzione di presentare, in consiglio comunale, un’interrogazione sulle barriere architettoniche a Palazzo dei chierici, sede dell’assessorato al Bilancio, l’assessore sospira e risponde: «Ma è così da vent’anni!». È da tanto tempo, cioè, che gli uffici per il pagamento della Tarsu, l’imposta comunale sui rifiuti, si trovano al secondo piano dello storico edificio di piazza Duomo. «Ma le signore anziane mica possono continuare a fare quelle scale», replica Mirenda. «Non c’è un ascensore, quelle scale ripide sono una barriera architettonica: facciamo controlli per verificare che gli altri uffici le abbiano e poi siamo noi del Comune a essere fuori legge», dichiara il consigliere.
Sono due i piani di gradini che separano il piano terra del palazzo dagli uffici della Tarsu. Rampe di scale per evitare le quali, secondo Maurizio Mirenda, eletto a Palazzo degli elefanti tra le fila di Grande Catania, la giunta guidata dall’ex sindaco Stancanelli si era spesa con successo. «Avevano trovato una soluzione intelligente e non dispendiosa – racconta – Gli uffici aperti al pubblico erano stati spostati al piano terra, in modo che fossero facilmente accessibili anche per anziani e diversamente abili. Adesso, però, sono tornati dov’erano prima. E i portatori di handicap che fanno? Devono per forza farsi accompagnare da un normodotato per chiedere informazioni su una tassa?». Sì, al piano terra ci saranno anche uffici diversi, adesso, «ma che importa? Possono sempre cambiare, si spostano in un attimo e si risolve il problema!», afferma.
Girlando, però, non è d’accordo: «Se il ricevimento al pubblico è tornato al secondo piano è perché, già sei anni fa, i locali al pianterreno sono stati dichiarati inadatti al ricevimento al pubblico». «Insomma, mica è una cosa di oggi – sostiene – Quando ristruttureremo Palazzo dei chierici…», e si interrompe. «Sarà effettuata a breve una nuova riorganizzazione degli uffici tributari e nel nuovo assetto quegli uffici avranno una allocazione più consona», annuncia l’assessore. Che promette: «Terremo conto della segnalazione del consigliere».