Banche: raggiunto l’accordo sul piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena

GRAZIE ALL’INTESA FORMATA STANOTTE, LE MILLE E 334 USCITE AVVERRANNO SU BASE VOLONTARIA E VERRANNO COPERTE DAL FONDO DI SOLIDARIETA’. LA SODDISFAZIONE DELLA FABI DI LANDO MARIA SILEONI 

È stato raggiunto stanotte l’accordo tra il Gruppo Montepaschi e i sindacati sulle ricadute occupazionali del piano di Ristrutturazione 2013-2017.

Il Gruppo lo scorso primo luglio aveva aperto una procedura per gestire mille e 334 nuovi esuberi, in osservanza al piano dell’Unione Europea, che aveva chiesto 3 mila e 400 uscite in più rispetto alle 4 mila e 600 stabilite dal vecchio piano 2011-15, per giungere a un risanamento dei conti dell’istituto.

Grazie all’accordo siglato stanotte, le  mille e 334 uscite avverranno su base volontaria e saranno coperte dal Fondo di Solidarietà, l’ammortizzatore sociale di categoria, con costi totalmente a carico dell’azienda, senza alcun onere aggiuntivo per i dipendenti in servizio. I lavoratori interessati percepiranno un assegno di sostegno al reddito pari mediamente all’83-85% del loro stipendio.

In particolare, potranno accedere al Fondo di Solidarietà, facendo domanda entro il 26 settembre, coloro che maturano i requisiti pensionistici AGO entro il 31 dicembre 2019. Ai dipendenti in esodo saranno comunque garantiti gli stessi benefit dei lavoratori attivi: assistenza sanitaria, iscrizione al Fondo previdenziale aziendale, agevolazioni creditizie, possibilità di veder assunto il proprio figlio o coniuge in caso di morte, copertura sanitaria della Cassa Mutua.

Alle lavoratrici che sceglieranno di andare in pensione con il sistema contributivo (la platea disponibile ammonta a circa 300) verranno riconosciute, a titolo d’incentivo, due annualità di stipendio (retribuzione annua lorda).

A margine dell’accordo è stata infine sottoscritta un’importante intesa quadro sulle relazioni industriali, che prevede un fattivo coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nel verificare, sia a livello centrale sia periferico, le ricadute del Piano industriale per individuare con l’azienda le migliori soluzioni a tutela dei dipendenti, e l’impegno delle parti a definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa aziendale, con decorrenza dal primo gennaio 2016.

Si è poi concordato che le ulteriori eccedenze di personale previste dal piano europeo, per le quali verranno aperte due apposite procedure nel 2015 e nel 2016, siano gestite attraverso il Fondo di Solidarietà.

Positivo il commento di Lando Maria Sileoni, leader della Fabi, il sindacato maggiormente rappresentativo tra i lavoratori del mondo del credito del nostro Paese.

“I prepensionamenti volontari – dice Sileoni – con un importante assegno economico, l’utilizzo del Fondo Esuberi senza costi aggiuntivi per i lavoratori, il mantenimento di tutte le garanzie in tema di previdenza complementare e cassa mutua nazionale per i lavoratori in esodo, previsti dall’accordo firmato oggi da tutte le organizzazioni sindacali, hanno determinato un buon risultato per gestire senza traumi gli oltre 1300esuberi del piano di ristrutturazione del Gruppo Mps”.

“L’aspetto politico rilevante di questo accordo – aggiunge il leader nazionale della Fabi – è rappresentato dalla ritrovata unità sindacale che, dalla gestione Profumo-Viola ad oggi, talvolta era venuta meno. Alla vigilia delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, l’intesa di questa notte ricompatta politicamente tutto lo schieramento sindacale rispetto ad una manifestata anarchia politica interna all’Abi”.

 

 

 


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