Gela laboratorio politico per lanciare la prossima sfida al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’ex governatore Totò Cuffaro. Viene descritta in questo modo la vittoria al ballottaggio di Terenziano Di Stefano, l’ex vicesindaco della giunta di Cristoforo Greco, che ieri ha trionfato con una percentuale bulgara, sconfiggendo la coalizione-corazzata del centrodestra, che aveva puntato tutto sull’ingegnera Grazia Rita Cosentino. Il campo largo è riuscito a mettere insieme il 61,08 per cento delle preferenze, pari a 13.717 consensi, mentre la sfidante si è fermata al 38,92 per cento, con 8719 voti. Il primo a complimentarsi con il neo sindaco è, però, Raffaele Lombardo. Anche lui ex presidente della Regione, ha schierato la lista Autonomisti per Gela, quarta più votata tra le sette che sostenevano Di Stefano.
«Sono molto contento per il successo di Terenziano Distefano, nuovo sindaco di Gela. Non solo perché è stato un militante autonomista della prima ora – sottolinea Lombardo nel suo comunicato stampa – ma perché credo che avrà la libertà e la forza necessarie per imprimere una svolta allo sviluppo della città, incentrato sulla sua storia, sui beni culturali, sulla ricchezza del mare e della terra e soprattutto sull’intelligenza e sulla passione dei gelesi», dichiara l’ex governatore quando l’orologio segna le 16:03. Bisogna aspettare le 17:28 per i complimenti del Partito democratico, con un messaggio del segretario regionale Anthony Barbagallo. «Giuseppe Terenziano Di Stefano, candidato sindaco del centrosinistra, è il nuovo sindaco di Gela. È la dimostrazione che quando il centrosinistra sceglie candidati di qualità, c’è un progetto chiaro per la città e i partiti compiono scelte di spessore nella composizione delle liste, viene premiato dagli elettori».
Cinque minuti più tardi tocca al padrone di casa, il gelese Nuccio Di Paola, deputato all’Ars e volto di punta del Movimento 5 stelle, che in consiglio comunale porta quattro esponenti, oltre alla nomina di un assessore in giunta. «Oggi da Gela parte un segnale di speranza non solo per questa città, ma anche per tutta la Sicilia e, soprattutto, un messaggio per Schifani e Cuffaro. Qui abbiamo pesantemente battuto la destra. Gela ai gelesi, ora la Sicilia ai siciliani». Di Stefano in passato è stato un tesserato del Movimento per l’Autonomia, poi Partito dei Siciliani, che però ha lasciato nel 2013 sospendendosi e dimettendosi da capogruppo in consiglio comunale. La sua militanza nel partito, però, risale al 2007. Storie di vecchia politica che si ripropongono in chiave attuale, in vista del prossimo appuntamento con le elezioni regionali.
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