Aziende confiscate: 72mila posti di lavoro a rischio

CON UNA INTERPELLANZA PRESENTATA A MONTECITORIO SI CHIEDE AL GOVERNO DI INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE PER DISINNESCARE L’ENNESIMA BOMBA SOCIALE

Sarebbero circa 72.000 i lavoratori e le lavoratrici ex dipendenti delle aziende sottoposte a confisca, sparsi sul territorio italiano, licenziati o in cassa integrazione. Un dato drammatico riportato in una interrogazione presentata oggi a Montecitorio e illustrata in Aula dalla deputata siciliana, Gabriella Giammanco:

“Sondo i dati statistici rilevati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, aggiornati a febbraio 2013, risulta che sull’intero territorio nazionale sono stati sequestrati e confiscati 11.238 immobili e 1.708 aziende, per un totale di 12.946 beni;
le operazioni di sequestro e confisca, pur concentrandosi principalmente nelle regioni del Meridione d’Italia, coinvolgono anche il centro ed il nord del Paese, interessando diversi settori, tra cui il commercio, l’edilizia, il settore alberghiero e della ristorazione;
il dato che colpisce è che, nella quasi totalità dei casi (ovvero il 90 per cento), si tratta di misure adottate nei confronti di aziende destinate al fallimento, a causa delle fasi particolarmente lunghe dell’itergiudiziario antecedente la confisca definitiva e della sostanziale impossibilità di sopravvivenza per le aziende dovuta all’immediato annullamento dei fidi bancari e delle commesse;
anche se, ad oggi, non vi sono dati ufficiali riguardanti nello specifico la chiusura ed il fallimento delle imprese in termini di perdita di posti di lavoro, risulta agli interpellanti che sarebbero circa 72.000 i lavoratori e le lavoratrici ex dipendenti delle aziende sottoposte a confisca, sparsi sul territorio italiano, licenziati o in cassa integrazione;
nel Fondo unico giustizia, gestito da Equitalia Giustizia, confluiscono, tra l’altro, le somme sequestrate nell’ambito di procedimenti penali e in applicazione di misure di prevenzione antimafia, nonché i proventi derivanti dai beni confiscati alla criminalità organizzata. Tali somme vengono destinate al Ministero dell’interno per la tutela della sicurezza pubblica e del soccorso pubblico, al Ministero della giustizia per il funzionamento ed il potenziamento degli uffici giudiziari e degli altri servizi istituzionali ed al bilancio dello Stato;
a giudizio degli interpellanti sarebbe opportuno garantire una tutela alle decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici sopra citati, che si ritrovano improvvisamente licenziati o messi in cassa integrazione e che sono anch’essi vittime del sistema criminale;
l’obiettivo è quello di prevedere un diverso ed ulteriore utilizzo del Fondo unico giustizia, per finanziare nuove iniziative produttive attivabili appunto da ex dipendenti licenziati da aziende sequestrate e/o confiscate, non riuniti esclusivamente sotto la forma giuridica di cooperative sociale, bensì sotto forma di società di capitali, purché con maggioranza di soci rispondenti al requisito di ex dipendenti di aziende confiscate –:
se il Governo non ritenga necessario prevedere meccanismi di rilevazione statistica e monitoraggio relativamente al numero ed alle qualifiche professionali dei lavoratori ex-dipendenti di aziende sottoposte a sequestro o confisca;
se non ritengano opportuno assumere le iniziative normative di competenza, al fine di prevedere un’ulteriore utilizzazione del Fondo unico giustizia, destinando una parte dei proventi e delle somme che in esso confluiscono a sostegno dei lavoratori di cui in premessa, riuniti sotto forma di società di capitali, purché con maggioranza di soci rispondenti al requisito di ex dipendenti di aziende confiscate, offrendo così loro un’adeguata tutela”.

I firmatari dell’interpellanza:
Giammanco, Palmieri, Elvira Savino, Distaso, Biasotti, Palese, Scopelliti, Mottola, Rampelli, Garofalo, Luigi Cesaro, Minardo, Valentini, Bergamini, Faenzi, Bernardo, Alli, Squeri, Sarro, Vella, Marotta,Prestigiacomo, Misuraca, Polverini, Francesco Saverio Romano, Polidori, Petrenga, Cicu, Picchi, Saltamartini, Sandra Savino, Fucci, Calabria, Abrignani


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