Allincontro per la presentazione delle candidature a Preside di Lingue il faccia a faccia tra Famoso e DAmico , facendo i conti con la realtà dei fatti e le nuove proposte per il rilancio della facoltà. E lunedì 26 si va alle urne- Leggi i programmi dei candidati
Autonomia, programmazione e responsabilità: le parole del futuro
Come accade in quasi ogni avvicendamento, non mancano parole di ammirazione e di ringraziamento che i candidati spendono in favore del personaggio uscente di turno. E lo stesso non poteva che accadere lo scorso mercoledì nellAuditorium dei Benedettini, dove si è svolto lincontro per la presentazione ufficiale dei programmi dei due candidati che, lunedì 26, si contenderanno la poltrona di Preside della Facoltà di Lingue e Letterature straniere: il prof. Famoso e la prof.ssa DAmico.
A turno i candidati sono stati chiamati ad esporre, dinanzi ad una platea discretamente condita di professori e non, i punti chiave del loro programma, non prima che sentiti e sinceri ringraziamenti venissero elargiti al preside uscente, prof. Pioletti, per la sua sempre viva attenzione alle questioni didattiche della Facoltà e al suo indiscutibile valore culturale ed umano.
Dopo le presentazioni di rito i due candidati si sono avvicendati al microfono per discutere i proprio programmi che presentano numerosi punti in comune, quali la difesa dellautonomia universitaria, limportanza crescente dei rapporti tra Università e territorio, lannoso problema della precarietà di alcune figure di vitale importanza in ambito universitario come quella del ricercatore, la questione dellavanzamento di carriera e del rinnovo dellorganico e la difficile situazione dell Università derivante dalle rivoluzioni ministeriali che lhanno interessata negli ultimi anni. Durante lesposizione Famoso ha più volte posto laccento sulla preoccupante questione della politicizzazione dellUniversità. Lorientamento del sistema universitario dice Famoso sfugge a molti, e questa realtà porta le facoltà ad una forma di sudditanza nei confronti di poteri forti, interni ed esterni. Serve che a Catania si apra una nuova fase costituente prosegue il professore che vengano riscritte le norme che regolano i rapporti fra istituzioni e strutture, alla luce di una linea di autonomia e programmazione. Ed è proprio nei confronti dellautonomia e della trasparenza, sui quali deve basarsi il modello reale di Università, che Famoso preme maggiormente.
Molto vicina a quella di Famoso è la linea di programmazione della prof.ssa DAmico, che punta molto sul ruolo sociale della Facoltà, paragonandola ad una grande famiglia in cui grande importanza deve essere data al dialogo, inteso come utilizzazione critica dei punti importanti al fine di mantenere prosegue la DAmico – un confronto sereno con chiunque. La professoressa prosegue individuando gli elementi calviniani di leggerezza (intesa come alleggerimento del linguaggio) e visibilità (visione qualitativa del mondo) quali importanti fattori che ci possono portare lontano.
Ulteriori punti focali esposti sono stati quelli relativi alla ricerca di un equilibrio fra didattica e ricerca e la volontà di puntare verso una strategia di razionalizzazione delle risorse esistenti (in termini di spazi e di fondi) e di potenziamento delle strutture che possano dare nuove forme di studio agli studenti. Così prosegue la prof. DAmico che chiude il suo intervento con uno speciale apprezzamento verso i programmatori dei Master di facoltà e con la proposta di due nuovi Master sulla didattica dellItaliano come lingua non materna e sulla formazione a distanza supportata dalle nuove tecnologie.
Durante lincontro si è avuto modo di discutere anche della sede ragusana di Lingue e della ferma volontà, da parte di entrambi i candidati, di discutere affinché si stabilisca fra le due sedi una parità di trattamenti. A tal proposito è da notare la denuncia, in sede di dibattito, della prof.ssa Laudani secondo la quale i docenti di Ragusa vengono considerati facenti parte dellAteneo quando fa comodo.
Al dibattito hanno partecipato anche i rappresentanti degli studenti, che per loccasione hanno presentato un documento sulle difficoltà riscontrate allinterno della Facoltà (soprattutto di ordine didattico, come la difficoltà degli scritti di lingua. Ndr), il prof. Fichera, il prof. Russo, che ha tentato di ammorbidire le riflessioni sulle problematiche di budget e corpo docenti delle facoltà scientifiche e di quelle umanistiche e il prof. Granozzi che ha puntato lattenzione sulla necessità di garantire sulla sede di Catania, di rovesciare lopinione che le facoltà umanistiche non necessitino di laboratori in rapporto a quelle scientifiche e di programmare uno sviluppo equilibrato del corpo docenti (in termini di avanzamenti di carriera, di garanzie per il corpo docenti non strutturato e di programmazione unica tra le sedi di Catania e Ragusa), concludendo con un caloroso invito a votare, affinché il nuovo preside venga eletto al primo turno.