Augusta, abbattuti bovini contaminati da diossina Per i proprietari risarcimento dal sistema sanitario

«I 24 bovini contaminati da diossinaappartenenti a un’azienda zootecnica di Augusta, sono stati abbattuti». Lo hanno reso noto fonti sanitarie. L’ordinanza della sindaca di Augusta, Cettina Di Pietro, che, su suggerimento dell’Asp di Siracusa, stabiliva l’abbattimento dei bovini è stata eseguita mercoledì scorso. Pertanto non sono valsi a nulla gli appelli fatti da diverse associazioni ambientaliste affinché, con una sospensione dell’ordinanza, i suddetti capi di bestiame venissero risparmiati evitando loro una brutta fine. 

I rappresentanti di Enpa, Legambiente Augusta, Decontaminazione Sicilia, Randamici Augusta, Comitato Stop Veleni non nascondono la propria amarezza per l’esito di questa vicenda. Il vice presidente di Legambiente Sicilia, Enzo Parisi, ha dichiarato: «Siamo profondamente dispiaciuti di non essere riusciti a fermare la soppressione. Manteniamo i nostri dubbi sul fatto che questa fosse l’unica misura possibile da prendere. Ci saremmo augurati – commenta – che l’amministrazione comunale accogliesse per tempo un intervento per salvare i bovini. Così non è stato e non ci resta che prenderne atto». Giuseppe Grimaldi, delegato Enpa di Augusta, ha aggiunto: «È un fatto triste e siamo tutti molto amareggiati. Non diamo colpa all’amministrazione comunale che ha dovuto eseguire la richiesta di provvedimento giunto dall’Asp di Siracusa. Se eventi del genere si dovessero nuovamente ripetere ci auguriamo che si abbia l‘opportunità ed anche il modo di salvare questi animali anche a costo di regalarli a delle aziende che fanno dei percorsi guidati». A dire la propria sulla vicenda è anche Valeria Timpanaro, di Randamici Augusta. «Siamo venuti a conoscenza dell’abbattimento per caso. Tutto era evitabile». 

Chi invece difende l’operato della giunta DiPietro è l’assessore comunale all’Ambiente Danilo Pulvirenti. «Non potevamo fare altro che emanare l’ordinanza. Avremmo potuto sospenderla se i proprietari dei bovini ci avessero dato il loro consenso, cosa che non si è verificata. L’iter è di competenza dell’Asp. Noi – spiega Pulvirenti – abbiamo richiesto al Cnr di effettuare degli ulteriori campionamenti sull’area in cui pascolavano i capi di bestiame. L’azienda zootecnica ha dato la propria disponibilità. Questo è un altro elemento che dimostra l’alto tasso di inquinamento dell’area in cui viviamo e lo faremo presente nelle conferenze dei servizi a cui saremo chiamati ad intervenire». 

L’Asp di Siracusa negli ultimi anni ha effettuato, e continua ad effettuare, numerosi rilevamenti e campionamenti nell’ambito di un piano di monitoraggio nella zona Sin di Augusta-Priolo-Melilli a elevato rischio d’inquinamento. Sono stati monitorati tutti gli allevamenti. Si è proceduto al controllo del latte, dei mangimi, dei foraggi e dell’acqua. Fino ad oggi è stato riscontrata diossina solamente nei capi di bestiame dell’azienda zootecnica in questione. La sostanza è stata trovata anche nell’erba dell’area in cui pascolavano i bovini. I tempi dell’iter sono stati lunghi perché i campioni delle quattro analisi effettuate sono stati inviati a un centro specializzato di Teramo. Fattore, questo, che ha costretto gli allevatori ad attendere affrontando costi non indifferenti per il mantenimento delle mucche. Per la soppressione i proprietari saranno indennizzati dal sistema sanitario nazionale per una cifra che varia tra i 25 mila ed i 29 mila euro


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