Chiusa la prima giornata dei due gironi con la vittoria del numero 1 Djokovic, contro un Berdych tanto centrato nei colpi quando dissennato tatticamente, da oggi si comincia a fare sul serio. La particolare formula delle atp Finals infatti consente un primo turno interlocutorio e le sconfitte subite possono essere mondate dalle successive folgoranti vittorie. A condizione però di non sbagliare più. Si comincerà con Fish-Tsonga, sconfitti nella giornata di apertura da Nadal e Federer, e sarà interessante capire se Fish, molto più vicino alla vittoria di quanto lo sia stato Tsonga, si sarà ripreso dalla delusione della sconfitta patita domenica al tiebreak del terzo. La partita dovrebbe essere divertente, entrambi privilegiano un tennis poco attendista, con lo scambio da chiudere rapidamente. Ci aspettano bordate di servizio, dritti devastanti di Tsonga e braccino di Fish. Chi vince mantiene intatte le proprie possibilità di approdare in semifinale, chi perde è praticamente a casa. Ma ovviamente tutti i riflettori sono puntati sullo scontro che che è stata la storia del tennis degli ultimi anni. Nadal e Federer si affronteranno per la ventiseiesima volta da quel lontano 2004 in cui un bimbo venuto da Majorca inflisse un secco 6/3 6/3 a quello che era già il detentore di Wimbledon. Da allora i due sono cresciuti, si sono divisi qualcosa come 24 titoli dello slam su 28, e hanno dato vita ad alcuni tra gli incontri più emozionanti della storia di questo sport. Le dispute tra nadaliani e federeriani sono come quelle tra Coppi e Bartali e se lo svizzero si lascia preferire per avere inanellato una serie di record che saranno ricordati dai posteri, lo spagnolo mantiene un netto vantaggio negli scontri diretti, addirittura 17-8. Tale paradossale contrasto, che vuole Federer il più forte di sempre ma incapace di battere Nadal regolarmente, è spiegabile sia con le caratteristiche dei due, con il destro Federer in puntuale difficoltà contro il mancino Nadal, sia e soprattutto col fatto che i due si sono incontrati per ben 13 volte sulla terra rossa, dove la tattica attendista di Nadal ha fatto strage dei bei gesti dello svizzero. Tale singolare vicenda si capovolge quando i due giocano al coperto. Senza sole e senza vento, con un campo più rapido, Federer è avanti 3-0 e stasera la partita sarà in quella specie di rock arena che è l’O2 di Londra. Aggiungete che Nadal non è sembrato in gran spolvero e che Federer ha fin qui vinto le sue ultime 13 partite e avrete il pronostico per stasera.
Prima di Djokovic e Berdych, ieri avevano aperto la giornata Murray e Ferrer. Partita dal pronostico chiuso se è vero che Murray aveva vinto tutte e cinque le partite giocate lontano dall’amata terra rossa. Invece, complice a quanto sembra un infortunio che mette in dubbio le prossime apparizione del giocatore britannico, lo spagnolo minore ha vinto abbastanza agevolmente in due set. Murray ha messo in mostra tutti i problemi che sin qui gli hanno impedito di vincere uno slam: un’estenuante difesa, nervi fragilini, poca voglia di essere propositivo e di chiudere il punto. E’ uscita fuori una classica partita da terra rossa, ma in quella superficie Ferrer è ancora più forte.
La partita serale è sembrata la fotocopia di quella del giorno precedente. Un set pari con il risultato identico, un break di vantaggio preso dal giocatore meno forte nel terzo, un turno di servizio sciagurato con conseguente controbreak, epilogo al tiebreak con il giocatore più saldo di nervi che vince facilmente (e con lo stesso punteggio). Ma mentre da Fish non ci ci poteva attendere di più, Berdych continua ad essere uno dei tanti talenti sprecati da questo sport. Il suo dritto ha fatto dei veri e propri sfracelli e il dominatore della stagione è stato spesso ridotto a giocatore qualunque sballottato a destra e a sinistra nel tentativo per rimandare di là una palla sperando che non tornasse. La cosa sorprendente è che Berdych ha giocato tutta la partita con percentuali sulla prima di servizio da tennis amatoriale, costantemente sotto al 50%. Questo dato, congiunto con la particolare annata di Djokovic che se tira ad occhi chiusi prende prima il nastro e poi la riga, ha fatto si che neanche un match point a favore è stato sufficiente al ceco per chiudere la partita. Sparacchiato in rete il dritto, il tiebreak è stata una formalità.
Risultati: Ferrer b. Murray 6/4 7/5; Djokovic b. Berdych 3/6 6/3 7/6 (3)
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