Ci sono storie tutte siciliane che hanno dell’assurdo, con tanto di risvolti grotteschi in grado di strappare persino un sorriso amaro. Una di queste è quella dei partecipanti al concorso per assistente amministrativo (categoria C) all’Asp di Catania del 2018 che sono risultati idonei non vincitori, in attesa di essere assunti quando l’azienda ne avrebbe avuto bisogno in futuro. E quel futuro arriva dopo cinque anni, quando la stessa Asp dichiara di avere bisogno di oltre 70 lavoratori in categoria protetta, la loro categoria.
«I posti erano più di 70 e noi eravamo 30, ci sentivamo sicuri del posto – dice a MeridioNews Santi Gullotta, uno degli idonei – Allora abbiamo parlato con il responsabile delle risorse umane dell’Asp, che ci ha detto che non ci avrebbero assunti, perché avevano già fatto una convenzione con l’ufficio di collocamento. Per fare il concorso abbiamo dovuto studiare tutti diritto amministrativo, sapevamo bene che una cosa del genere era impensabile, ma sono stati irremovibili, così abbiamo chiesto che la nostra graduatoria venisse estesa a tutte le Asp della Sicilia».
La loro richiesta viene accolta, parte una Pec che fa il giro delle nove province e rinasce la speranza, vista la scopertura di oltre 400 posti nelle Asp isolane denunciata da più parti, ma della fatidica chiamata al lavoro neanche l’ombra. Anzi, le Asp fanno sapere che nell’eventualità attingeranno dalle proprie graduatorie, di certo non da quella dei catanesi. «Siamo andati dall’avvocato e abbiamo fatto partire una diffida nei confronti della Regione e dell’Asp di Catania, ma non ha sortito nessun effetto – prosegue Gullotta – Proviamo allora tutte le strade percorribili, contattiamo tutte le istituzioni, persino il ministero delle Disabilità, che ci dice di fare riferimento alla garante delle persone con disabilità per la Regione Siciliana. E così facciamo». E qui arriva la parte paradossale. «Riusciamo a contattare la garante, che però ci dice che di queste cose si occupa il Telefono D. Allora li chiamiamo e dopo un’ora e mezza di telefonata ci sentiamo rispondere “ma noi non possiamo fare niente, è una linea di solo ascolto”».
Alla fine è stata Carmela Tata, garante per le disabilità in Sicilia a provare a prendersi carico della situazione dei 30 respinti, sotto loro pressione, «la chiamavamo due volte a settimana, tipo fidanzati – ricorda Gullotta – È riuscita a fare assumere solo quattro di noi all’Asp di Siracusa, dove lavora. Per il resto anche loro avevano una convenzione con l’ufficio di collocamento». Tata ha comunque scritto una lettera indirizzata all’assessorato, ma a oggi i 26 rimasti fuori sono ancora in attesa di una risposta. «Noi non chiediamo tanto – conclude Santi Gulotta – Noi vogliamo solo andare a lavorare, ovunque sia, purché ci venga data questa possibilità per cui abbiamo tra l’altro studiato per circa un anno, solo per potere affrontare al meglio questo concorso».
Riceviamo e pubblichiamo dall’Asp di Catania – Aggiornamento 8 maggio 2024
A chiarimento di quanto riportato in merito alla procedura concorsuale per assistenti amministrativi cat. “C” – soggetti disabili, è il caso di precisare che il numero di posti da coprire per la figura in questione era di n. 8 unità.
Tale fabbisogno è stato determinato in considerazione del numero di scoperture, in dotazione organica, per le categorie protette, censite e comunicate annualmente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e al Centro per l’Impiego insieme all’apposita programmazione per la copertura delle unità da assumere per singolo profilo professionale.
Dalla citata ricognizione si registra che il numero di scoperture riservate a lavoratori di cui alla legge 68/99, art. 1, è attualmente di n. 79 unità, così ripartite:
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