Tra il 2014 e il 2015 si è parlato molto del futuro delle strutture convenzionate. L'amministrazione guidata da Enzo Bianco si è intestata una vittoria sul cosiddetto salvataggio delle strutture infantili. Ma non la pensa così il vicepresidente della commissione competente, Sebastiano Anastasi. Che lancia l'allarme per il 2016
Asili nido con pochi iscritti: futuro incerto «Situazione bloccata, in arrivo nuovi tagli»
«Gli asili nido non vanno per niente bene perché il numero degli iscritti è basso». A lanciare l’allarme è il vicepresidente della commissione permanente ai Servizi sociali Sebastiano Anastasi. Nonostante per l’amministrazione comunale quella delle strutture infantili sia una delle battaglie già vinte. Tanto da essere inserita nella lista delle «cose fatte» dal sindaco Enzo Bianco nel 2015. «Dicono di avere salvato gli asili nido ma nei fatti non erano mai stati in pericolo», continua il vicecapogruppo di Grande Catania. Che spiega la vicenda come una sorta di montatura mediatica operata dalla giunta del primo cittadino.
La questione, nei fatti, è di metodo. «I soldi per il mantenimento ordinario delle strutture non sono mai mancati solo che, a partire dalla passata amministrazione, erano stati inseriti nel Piano di rientro alla voce Politiche scolastiche piuttosto che nella sezione Welfare», spiega l’esponente di centrodestra. «Il nodo è nato da una manovra operata dalla Regione siciliana che ha portato alla diminuzione dei fondi non solo per il Comune di Catania ma in tutti gli altri enti territoriali. Non c’era una gravità tale da giustificare la campagna mediatica di salvataggio attuata dall’amministrazione», incalza Anastasi.
I prossimi tagli si concentreranno nel settore Welfare
«Se il problema fosse stato irreparabile si sarebbe potuto tranquillamente risolvere accedendo ai cosiddetti fondi del Piano di azione e coesione (Pac, ndr), messi a disposizione dall’Unione europea», spiega il vicepresidente della commissione. «Ma tanto all’ente catanese questi finanziamenti non piacciono», continua ironico.
Nei fatti, però, un problema sugli asili nido comunali c’è stato, a cavallo tra il 2014 e il 2015. «I pochi soldi in bilancio destinati ai Servizi sociali mostravano una situazione che ricordava la cosiddetta coperta troppo corta ma non più di come ormai siamo abituati in molti settori. E, in quel caso, l’amministrazione è intervenuta modificando il costo delle rette, il monte ore degli operatori e spostando in altre strutture parte del personale», racconta Anastasi. Che ricorda come in quell’occasione a scuotere la poltrona del neoassessore ai Servizi sociali Angelo Villari erano state le proteste dei lavoratori del terzo settore – perlopiù cooperative vincitrici del bando comunale – che non ricevevano certezze sul rinnovo del proprio contratto.
Una situazione che, secondo Anastasi, potrebbe riproporsi nel corso del 2016. «Il prossimo bilancio preventivo metterà seriamente a rischio gli asili nido comunali. I tagli, per via delle scelte fatte della Regione e della politica nazionale, si concentreranno nelle politiche sociali», dichiara. Motivo per cui si augura «di ottenere la convocazione di un consiglio comunale straordinario sull’argomento, per capire come muoverci per evitare il peggio». Anche perché l’impasse nel settore è evidente: il Regolamento unico per l’accesso al sistema integrato dei servizi e degli interventi socio-assistenziali – un documento che si attende da anni – è stato bloccato poco prima di arrivare al vaglio dell’aula consiliare.