Sono 300 i panetti sigillati recuperati dai carabinieri lungo il litorale di una frazione di Campobello di Mazara. Nel 2020 insieme allo stupefacente le correnti trasportarono a riva i corpi di quattro persone. Le indagini di quattro procure continuano
Ancora un ritrovamento di droga lungo le spiagge siciliane Quarto del 2021. Mediterraneo snodo centrale per l’hashish
Trentatré chilogrammi di hashish divisi in 300 panetti: valore intorno a 300mila euro. Sono i numeri del carico di droga recuperato dai carabinieri in una spiaggia di Tre fontane, frazione del Comune trapanese di Campobello di Mazara. A segnalare la presenza del pacco alle forze dell’ordine è stato un giovane che stava facendo una passeggiata. Con questo ritrovamento salgono a quattro i carichi di droga individuati nelle spiagge della Sicilia nel 2021. A fine gennaio 600 panetti di hashish, per un totale di 30 chilogrammi, erano comparsi nel litorale di Torrenova, in provincia di Messina. Il 14 gennaio la droga, suddivisa in 295 panetti, era stata trovata in contrada Birgi Sottano dai carabinieri della stazione di San Filippo di Marsala, in provincia di Trapani. Il giorno prima 300 panetti con la scritta Blue dream venivano sequestrati nel territorio di Pizzolungo, sempre nella parte occidentale dell’Isola.
Nel 2020 erano stati invece sei i ritrovamenti dello stesso tipo. Ma oltre alla droga il mare aveva restituito i corpi di quattro persone, morte per annegamento e recuperati nell’arco di quindici giorni lungo i 47 chilometri della costa settentrionale siciliana che separano Castel di Tusa, in provincia di Messina, a Cefalù e Termini Imerese, nel palermitano. Tutti e quattro con una muta da sub e con dei tatuaggi sul corpo. Tra morti e droga in un primo momento era emerso più di un collegamento, almeno secondo le indagini aperte da quattro procure: Termini Imerese, Patti, Agrigento e Messina. Successivamente due cadaveri sono stati identificati da una donna che ha riconosciuto i segni che avevano sul corpo i suoi due figli, indicando quest’ultimi come dei pescatori inghiottiti dal mare in tempesta.
Sulla droga recuperata lo scorso anno erano due le ipotesi investigative più accreditate. Quella di una nave madre che avrebbe affidato a degli scafi veloci i carichi per effettuare le consegna in Sicilia, oppure la pista di un naufragio a largo delle coste di Trapani con corpi e pacchi di hashish trascinati dalle correnti un po’ ovunque. Molto probabile che i panetti siano partiti tutti dalle coste del Nord Africa, principale canale per l’arrivo di enormi quantitativi di hashish in Europa.
In questa storia si aggiunge anche un ritrovamento datato 8 novembre 2019. Giorno in cui i sommozzatori delle forze dell’ordine recuperarono, forse su indicazione di una gola profonda, undici chili di hashish ancorati nei fondali del porto di Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Anche in questo caso lo stupefacente era sigillato in confezioni ermetiche per evitare di bagnarsi.