Il dopo Covid-19: oltre il vaccino, cosa resta del virus Cinque esperti spiegano i rischi, dal cuore al cervello

«Ci porteremo un sottofondo di Covid per tutto il 2021». E, forse, oltre. Almeno per quanto riguarda le conseguenze per chi ha contratto l’infezione. Alcuni, meno fortunati o in salute di altri, lo notano subito: con le complicazioni che si verificano durante il ricovero – dalle crisi respiratorie agli infarti o alla necessità di amputazioni – e, in qualche caso, quando ci si è già negativizzati. Con effetti spesso tragici. In altri casi ancora, si tratta di strascichi a lungo termine, non del tutto noti così come poco noto è ancora il meccanismo del nostro sistema immunitario. Per tutti, infine, c’è poi l’aspetto psicologico. «Ci muoviamo in una malattia che quando ci siamo laureati non esisteva», ammettono gli stessi medici. Che adesso tornano a studiare per capire come affrontare una patologia sempre più multidisciplinare. Sottolineando anche la necessità di strutture riabilitative, al momento assenti in Sicilia con l’eccezione di pochi esperimenti isolati. Ne abbiamo discusso con alcuni specialisti degli ospedali di Catania, ormai da settimane al primo posto per numero di contagi: l’infettivologo del Cannizzaro Carmelo Iacobello, lo pneumologo Nunzio Crimi e il cardiochirugo Angelo Giuffrida, entrambi del Policlinico-San Marco, il neurologo del Garibaldi Domenico Restivo e lo psicologo dell’Asp etnea Giuseppe Raniolo. Tutti concordi su un punto: «Bene il vaccino, unica vera arma, ma servono ancora terapie efficaci e, soprattutto, distanza e mascherine».


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