«In Sicilia noto un certo relax, niente di più sbagliato» Appello di Musumeci: «guardinghi» almeno per 20 giorni

«In Sicilia noto un certo relax, come se tutto fosse finito. Niente di più sbagliato. Qui ancora il piccolo lo attendiamo». Nello Musumeci vuole tenere altissima l’attenzione e, ospite stamattina di Storie italiane su Rai 1, sferza i siciliani. «Ancora il picco in Sicilia deve arrivare, ecco perché dobbiamo stare guardinghi almeno fino al prossimo 20 aprile». 

«Sono stato fin dall’inizio per la linea del rigore delle fermezza – continua – Riusciamo a contenere la diffusione solo se riusciamo a essere rigorosi e questo è un appello che rivolgo a tutti i siciliani e coloro che si trovano sull’isola. Ho l’impressione che ci sia una sorta di relax, come se tutto fosse finito, come se le notizie che arrivano dal Nord fossero nostre, mentre qui il picco deve arrivare. E sarebbe un vero peccato vanificare lo sforzo e i sacrifici che 5 milioni di siciliani stanno facendo».

Quindi critica la nuova circolare del ministero dell’Interno che ieri ha chiarito come le passeggiate con i bambini siano possibili in prossimità della propria abitazione e solo con uno dei due genitori. Non un nuovo decreto, ma una circolare inviata ai prefetti per fare chiarezza. Che Musumeci non ha gradito. «Sono assolutamente contrario alla possibilità data dal governo nazionale delle passeggiate con i bambini. Si faranno, ma solo quando sarà finita l’emergenza. Se ci sono casi di bambini affetti da particolari patologie, questa possibilità sarà consentita – ha aggiunto – ma solo con la certificazione medica che attesti queste gravi patologie. Se passa l’idea che il peggio è passato, è la rovina, si vanifica tutto, si innesca un picco incontenibile. È una guerra e nelle guerre le libertà personali subiscono pesanti sacrifici per il bene di tutti».


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