Segesta, parcheggio in mano a un indagato per mafia Arrestato per aver corrotto il vicecomandante dei vigili

Il parcheggio del Parco archeologico di Segesta in mano a una società il cui titolare è accusato di associazione mafiosa per essere vicino al re dell’eolico Vito Nicastri. Non solo. Quello stesso imprenditore, Francesco Isca, adesso è stato arrestato per aver corrotto il vice comandante della polizia municipale del Comune di Calatafimi-Segesta, Salvatore Craparotta, al fine di agevolare la sua attività economica. Stamattina è scattato il blitz dei carabinieri della Compagnia di Alcamo che ha portato ai domiciliari sia Isca che Craparotta. Ma ci sono anche altri cinque indagati: l’ex sindaco di Calatafimi-Segesta Vito Sciortino (accusato di abuso d’ufficio e falsità materiale ed ideologica), Maria Craparotta (moglie del vicecomandante dei vigili urbani), e altri tre agenti della polizia municipale, il comandante Giorgio Collura, l’ispettore Leonardo Accardo e l’agente Vito Accardo. Per loro le accuse, a vario titolo, sono di abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio e falsità materiale ed ideologica in atti pubblici, condotte finalizzate ad agevolare l’attività dell’azienda di Isca e a penalizzare quelle concorrenti.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, ci sarebbe stato un patto tra Isca e il vicecomandante Craparotta. Quest’ultimo avrebbe cercato in tutti i modi di incentivare gli introiti del parcheggio gestito dalla società Nuovi sistemi edili srl, multando di continuo – sia su chiamata di Isca che di sua iniziativa – gli automobilisti che parcheggiavano le auto fuori dal parcheggio a pagamento, lungo la strada che conduce al tempio. Il patto sarebbe stato suggellato anche da una serie di assunzioni di familiari del vigile urbano nelle società di Isca: la figlia risulta socia al 50 per cento della Segesta Green Tour srl (incaricata della gestione dell’area di parcheggio di Isca), mentre la moglie e il genero sono dipendenti. Un altro figlio di Caprarotta è assunto alla Nuovi Sistemi Edili srl, società proprietaria del parcheggio e amministrata direttamente da Isca.

Il parcheggio privato attiguo al parco archeologico di Segesta, uno dei siti più visitati in Sicilia, era finito al centro delle cronache già a dicembre del 2018. In quel periodo, infatti, improvvisamente venne chiuso il parcheggio pubblico interno al parco, l’unico gratuito. Per migliaia di visitatori la sola alternativa restava quello privato, cioè proprio quello di Isca. «È lontano e costoso», lamentavano sia l’associazione Società geografica siciliana che scrisse una lettera di protesta all’allora assessore regionale ai Beni culturali Sebastiano Tusa, sia molti utenti su TripAdvisor. 

Oggi si scopre che per quella scelta è indagato l’ex sindaco Sciortino, «perché – precisano gli investigatori – senza averne titolo (in quanto l’area archeologica, prima di diventare ente autonomo, dipendeva direttamente dal dipartimento dei Beni Culturali della Regione), imponeva alla direzione del parco archeologico, mediante l’adozione di un atto a sua firma – informale e privo di protocollo – di non far parcheggiare veicoli al suo interno, in tal modo favorendo l’attività di parcheggio di Isca». 

La figura di Isca – imprenditore edile originario del piccolo paese di Vita, in provincia di Trapani – è emersa di recente nelle indagini sugli interessi della coppia Arata-Nicastri nel settore delle rinnovabili. Paolo Arata, già consulente della Lega ed ex Forza Italia, era diventato socio del re dell’eolico Vito Nicastri, condannato a nove anni per concorso esterno all’associazione mafiosa. E insieme avrebbero tentato di sviluppare progetti soprattutto nel settore del mini eolico, del fotovoltaico e del bio metano, mettendo a libro paga anche funzionari della Regione. Fino ad arrivare a Roma con l’avvicinamento al sottosegretario Armando Siri. In questa storia Isca figura indagato per essere stato finanziatore occulto di alcune attività, in particolare della società Solgesta. La strada di Isca si incrocia con quella di Nicastri proprio quando quest’ultimo decide di estendere i suoi affari nei territori di Vita e Calatafimi-Segesta, che gli inquirenti definiscono «il feudo di Isca». 

Ma c’è di più. Le amicizie borderline di Isca, in realtà, partono da molto prima. Fino al 2004 l’imprenditore conviveva con Paola Anna Maria Crimi, figlia del vecchio capomafia Leonardo Crimi e sorella del pluripregiudicato Salvatore Crimi, nonché cognata del mafioso Calogero Musso. E anche quando l’amore finisce, Isca non avrebbe smesso di sostenere economicamente la famiglia: «Io – dice lo stesso Isca intercettato – sono in una situazione un poco delicata, ho la famiglia Crimi ‘n cape e spadde (sulle spalle)».


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]