L'iniziativa è stata presa dal procuratore capo di Siracusa Fabio Scavone. A bordo anche un carabiniere del Nas. Prosegue intanto il braccio di ferro tra Salvini e l'Ue, mentre il Garante nazionale delle persone private della libertà ha scritto alla guardia costiera
Gregoretti, aperta un’inchiesta su carenze nell’assistenza Periti salgono a bordo. «Verificare le condizioni sanitarie»
La procura di Siracusa ha deciso di inviare tre consulenti a bordo della nave Gregoretti della guardia costiera, ferma da giorni nel porto di Augusta con a bordo oltre un centinaio di migranti. Ad annunciare la decisione è stato il procuratore capo Fabio Scavone. «Stiamo verificando le condizioni igienico sanitarie della nave e naturalmente quelle delle persone a bordo», ha dichiarato.
L’accertamento segue l’apertura di un fascicolo per carenze nell’assistenza sanitaria, anche se al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati. «Dopo tanti giorni, occorre capire quale sia la situazione e se ci sono migranti le cui condizioni non consentono più di stare sulla nave», ha aggiunto Scavone. I consulenti, tra i quali un carabiniere del Nas, dopo l’ispezione riferiranno al procuratore capo.
L’imbarcazione militare della guardia costiera italiana finora non ha ricevuto l’ok allo sbarco da parte del ministero degli Interni, per via dell’ennesimo braccio di ferro con l’Ue deciso dal ministro Matteo Salvini con l’obiettivo di spingere gli altri Paesi a dichiararsi disponibili ad accogliere parte dei migranti a bordo. Stamattina, da Roma è arrivata la notizia di alcune trattative sulla redistribuzione. Ieri il Viminale ha concesso di scendere dall’imbarcazione soltanto ai 15 minori presenti a bordo.
Intanto il Garante nazionale delle persone private della libertà Mauro Palma ha inviato una lettera al comandante generale della guardia costiera Giovanni Pettorino, chiedendo di «ricevere urgentemente informazioni sulle loro condizioni e sulle circostanze del negato sbarco».