Il presidente dell'Assemblea regionale siciliana si dice contrario ad applicare le stesse regole adottate dalla Camera. «Ci sono deputati che finirebbero con 600 euro, sono invece disponibile a studiare un diverso sistema di tagli»
Miccichè contro taglio dei vitalizi sul modello Camera «Non consento massacro sociale, l’Ars mi sfiduci pure»
«Non sono disponibile a tagliare i vitalizi dei deputati regionali come ha fatto Fico alla Camera». Parola del presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè che torna sul tema dei vitalizi, vista l’imminente scadenza imposta dal governo nazionale per adeguare in maniera retroattiva le pensioni dei deputati al sistema contributivo e tagliare i vitalizi ai parenti, esclusi i coniugi, che continuano a riceverla anche dopo la morte del politico destinatario del vitalizio. Se l’Assemblea regionale non provvederà entro il 30 aprile, scatteranno riduzioni nei trasferimenti dello Stato.
«Sono invece disponibile – ha detto Miccichè – a studiare un diverso sistema di tagli, tenendo conto delle tante persone perbene che hanno dato il meglio di se stessi a questa regione. A loro sarebbero andati, con il metodo Fico, 600 euro. Se l’Ars ritiene di fare così mi sfiduci. Non posso consentire il massacro sociale di persone – ha aggiunto il presidente dell’Ars sempre facendo riferimento agli ex parlamentari che godono del vitalizio – che hanno solo la colpa di avere servito questa terra. Peraltro si farebbe un regalo ai ladri che proprio perche’ rubano non hanno bisogno di vitalizi».