L'ex numero uno di Sicindustria si trova da una settimana nel carcere Petrusa, in attesa di una nuova perizia sulle sue condizioni di salute. La difesa ne ha chiesto la scarcerazione e adesso lamenta che la nuova destinazione «è peggiore di quella precedente»
Montante sta male, trasferito nel carcere di Agrigento Legale: «Mancano riscaldamenti, struttura non idonea»
Antonello Montante è stato trasferito dal carcere di Caltanissetta a quello di Agrigento. Il giudice per l’udienza preliminare aveva disposto il trasferimento, alla luce delle condizioni di salute del detenuto, e il Dipartimento penitenziario la scorsa settimana ha scelto la casa circondariale Petrusa di Agrigento.
I legali dell’ex numero uno di Confindustria Sicilia – a processo, con rito abbreviato, con l’accusa di corruzione, favoreggiamento, rivelazioni di segreto d’ufficio e accesso abusivo al sistema informatico – avevano chiesto la scarcerazione e la rimessione del processo, sostenendo che i pubblici ministeri di Caltanissetta siano condizionati e che un contropotere mafioso ha indotto le indagini contro Montante.
Il giudice ha disposto una nuova perizia per valutare le condizioni di salute e psicologiche dell’imprenditore. «Già una prima perizia ha ritenuto che non fosse idoneo a stare in carcere – spiega a MeridioNews l’avvocato Giuseppe Panepinto che, insieme a Carlo Taormina, difende Montante – il gup ha diposto una nuova perizia collegiale e intanto il trasferimento in una struttura più idonea. Solo che il carcere di Agrigento, a nostro avviso, non lo è affatto. Anzi, le condizioni sono peggiorate, per questo abbiamo presentato una nuova istanza affinché venga accertata l’assoluta non idoneità della struttura».
Sulla patologia che affligge Montante rimane il riserbo. La difesa ricorda solo che, ancora prima di essere arrestato (cioè nel maggio del 2018), «aveva messo in programma un intervento chirurgico che non è stato fatto». Il legale lamenta l’assenza nel carcere di Agrigento «dei riscaldamenti, dell’acqua calda in cella, e di servizi igienici adeguati». Il Dap ha ritenuto l’istituto Petrulla più adatto a quello di Caltanissetta perché dovrebbe garantire una migliore assistenza sanitaria, anche dal punto di vista psicologico.