Regione, i doni che la Befana ha portato agli assessori  Carbone per tre, dolci per cinque e in quattro rinviati

È stata una vera e propria caccia alle streghe, ma a Meridionews siamo riusciti a scoprire cosa ha portato la Befana ai dodici componenti della giunta Musumeci. Un anno di governo non è molto ma è sufficiente per una prima di distribuzione di dolci – e alcuni lo hanno meritato – o di carbone. E c’è pure su chi la befana ha sospeso il giudizio, in attesa di vedere se la semina produrrà davvero frutto. 

Marco Falcone 🙂
È forse l’assessore che sta più a cuore a Musumeci. Probabilmente è anche per questo che la calza di Marco Falcone pare fosse piena di dolcetti e bastoncini di zucchero. Fa il pendolare da Catania, ogni santo giorno. E la mattina, alle 9, è quasi sempre in ufficio, in via Leonardo Da Vinci a Palermo. Non sono state poche le occasioni in cui il governatore ha lamentato pubblicamente i ritardi e le defezioni di Rfi e di Anas, a proposito di infrastrutture. E l’assessore ha fatto altrettanto, anticipando ad esempio la crisi della Cmc di Ravenna e chiedendo chiarimenti sul futuro dei suoi appalti in Sicilia, a cominciare dall’autostrada Caltanissetta-Agrigento. Bisognerà capire se l’indiscusso pressing e l’impegno a parole si tradurranno effettivamente in risultati. Numerosi viaggi a Roma anche per sbloccare la Catania-Ragusa che a giorni dovrebbe avere il via libera del Cipe. In questo caso il duo Musumeci-Falcone ha messo sul piatto nuove risorse per diminuire il pedaggio, a favore del privato che realizzerà l’opera. All’assessore va riconosciuto il merito di aver fatto ripartire il Cas, il consorzio autostrade siciliane, un carrozzone fermo da troppo tempo e che, in qualche misura, ha ripreso a funzionare. Il suo è l’assessorato che, ovviamente, ha mosso le somme maggiori: dai circa 180 milioni del Patto per il Sud ai circa 65 milioni per gli alloggi popolari (tra potenziamento e ristrutturazione).

Toto Cordaro 🙂
Dalla pulizia dei litorali del demanio al divieto di utilizzo della plastica monouso negli stabilimenti balneari. Probabilmente si sarebbe potuto fare di più, ma sembra che la Befana abbia voluto premiare l’impegno di Cordaro all’assessorato al Territorio. Non foss’altro che per il fatto che si dice essere tra i pochi assessori (complice anche il fatto di abitare nel capoluogo) molto presenti in ufficio. Il dicastero guidato dall’avvocato palermitano nel corso del primo anno di attività ha fatto nascere l’Autorità di bacino, strumento atteso da anni per regolare la manutenzione dei letti fluviali, che c’è stata, anche se sulla scia delle emergenze autunnali. Cordaro ha anche attivato la sistemazione della rete sentieristica del Parco delle Madonie. E poi la messa a bando di 52 beni immobili del demanio marittimo che potranno essere riqualificati dai privati che ne otterranno la concessione, fino a 50 anni. Un percorso, quello legato alla valorizzazione dei beni demaniali, che nel corso dell’anno è passato anche dal commissariamento di 60 Comuni costieri che non avevano ancora redatto i piani di utilizzo del demanio marittimo.

Gaetano Armao 🙂
Cioccolata e caramelle anche per il titolare dell’assessorato all’Economia, protagonista negli ultimi mesi della sessione di bilancio all’Ars, iniziata con le travagliate variazioni di bilancio e che proseguirà da questa settimana con l’esame della legge di Stabilità (già approvata dalle commissioni di merito e approdata adesso in Commissione Bilancio). Ma nel corso dell’anno il dicastero guidato da Armao si è anche distinto per aver accertato 5,9 miliardi di euro di disavanzo ereditati dai precedenti governi e 8 miliardi di indebitamento. Un’operazione di riordino dei conti fondamentale per capire da dove e in che modo ripartire. Tra i provvedimenti più rilevanti, la Befana pare abbia voluto premiare anche l’approvazione del Defr e del rendiconto consolidato. Porta la sua firma anche la trattativa che ha portato al nuovo accordo tra Regione Siciliana e governo nazionale (un passo avanti nell’attuazione dello statuto) di cui però si attendono ancora i decreti attuativi affinché possa davvero trasformarsi in ricadute reali per i siciliani.

Roberto Lagalla 🙂
Anche l’assessore all’Istruzione e alla Formazione pare sia stato premiato in prima battuta per il disegno di legge sul diritto allo studio, che permetterà pari opportunità nell’accesso al mondo dell’istruzione. Ma oltre al ddl (anche questo arenato all’Assemblea), ecco i fondi (300 milioni) per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, per i libri di testo (19 milioni), per le borse di studio (4 milioni). E poi la Formazione professionale, ripartita coi 152 milioni per l’Avviso 2 e 137 per l’Avviso 8, per il catalogo regionale dell’offerta formativa e la realizzazione di percorsi mirati al rafforzamento dell’occupazione in Sicilia.

Bernadette Grasso 🙂
In tempi di disobbedienza civile, anche la Befana pare che si sia voluta distaccare dall’opinione negativa espressa da Musumeci nei confronti dell’assessora alla Funzione Pubblica e Autonomie Locali. Un caso rispetto al quale l’anziana signora a bordo della sua scopa si è documentata a lungo. Le ragioni della sfiducia dichiarata da Musumeci in occasione del report sul primo anno anno di governo pare siano legate proprio alla Funzione pubblica, al controllo dei funzionari regionali, all’organizzazione della macchina amministrativa, che il governatore vorrebbe più efficiente. Ma oltre quello, c’è molto altro. C’è il recepimento della legge Madia e la stabilizzazione dei precari. C’è il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali atteso da oltre dieci anni, c’è la battaglia contro il prelievo forzoso dello Stato alle ex Province. Insomma, la Befana – è il caso di dirlo – ha preferito vedere il calzino mezzo pieno e premiare comunque l’assessora regionale.

Ruggero Razza :|
Tra i risultati concreti si annoverano sostanzialmente qualche migliaio di stabilizzazioni e un paio di concorsi per personale medico e paramedico. Ma va riconosciuto anche che quello di Razza è stato l’anno della semina, tra decisioni complicate e scelte a volte impopolari, come nel caso della trafila per la selezione dei nuovi manager della sanità, portata a termine nei tempi che Razza aveva annunciato a inizio mandato. Certo, il suo rapporto con le sigle sindacali della dirigenza medica non è stato, in questo primo turbolento anno, tra i più idilliaci. Ma la Befana pare abbia voluto, più che premiare, dare fiducia al titolare dell’Assessorato alla Salute, soprattutto sul fronte della riforma del 118. Bisognerà attendere il prossimo anno per sapere se questa fiducia si trasformerà in nuove caramelle o in insipido carbone.

Edy Bandiera :|
La Befana si è tenuta i dolci, ma pure il carbone, lasciando vuota la canza dell’assessore all’Agricoltura. Che dalla sua ha il nuovo contratto dei forestali (85 euro al mese in più per 21mila persone, 14 milioni di euro all’anno) ma serve ancora la riforma che ne ampli le competenze altrimenti a giovarne saranno solo i diretti interessati, e pure il disegno di legge di riforma della Pesca al quale Bandiera ha lavorato a lungo, ascoltando le istanze di tutti, dai territori, dalle associazioni di categoria, dai deputati. Il risultato è una norma che promette di restituire ossigeno al settore. Ma che al momento è arenata all’Ars, in attesa che si chiuda la sessione di bilancio. Dall’altra parte però è proprio il core business del suo assessorato, l’agricoltura, a reclamare di più. A cominciare dalla gestione dei fondi europei del Programma di sviluppo rurale, giudicata insufficiente. 

Mimmo Turano 😐
Calza mezza vuota pure per l’assessore alle Attività Produttive, che si salva in zona cesarini alla luce del lavoro portato avanti proprio dai suoi uffici per arrivare alla certificazione della spesa europea, a fine anno. Ma a parte questo, certamente ci si sarebbe aspettati di più da Turano, chiamato a guidare l’assessorato al centro delle note vicende giudiziarie che lo scorso maggio hanno portato all’arresto dell’ex numero uno di Sicindustria, Antonello Montante.

Alberto Pierobon 😐
La calza piena di dolcetti, in realtà c’è stata. Ma pare che la vecchietta sulla scopa abbia deciso di recapitarla al dirigente generale dell’assessorato, Salvo Cocina. È lui che in questo anno ha portato avanti i tavoli tecnici, che insieme all’esperto per i rifiuti del governatore, Aurelio Angelini, ha redatto la nuova riforma dei rifiuti, che ha sollecitato e monitorato i Comuni sul fronte della differenziata, arrivata nel 2018 al 34 per cento. Certo, la Befana sa bene che le assenze di Pierobon sono state in buona parte dovute a problemi di salute. Per questo al tecnico venuto dal Veneto non è stato recapitato alcun pezzo di carbone. Ma i dolcetti sono comunque andati a Cocina.

Sandro Pappalardo 🙁
Per essere una regione a vocazione turistica, non si può certo dire che l’assessorato chiamato a rilanciare il settore abbia particolarmente brillato. Certo, sotto la guida di Pappalardo la Regione ha redatto per la prima volta il piano regionale di sviluppo turistico e ha partecipato alle maggiori fiere nazionali e internazionali per promuovere il turismo nell’Isola. Al fianco di tanti piccoli e medi interventi, inoltre, l’amministrazione ha anche destinato 22 milioni da fondi comunitari per finanziare 20 interventi di impiantistica sportiva. L’impegno da parte di Pappalardo c’è. Ma i risultati ancora latitano, al di là di una distribuzione a pioggia dei fondi. Se dovesse uscire indenne da rimpasto di giunta che probabilmente avverrà dopo le Europee, avrà tempo per fa ricredere la vecchia Befana l’anno prossimo.

Mariella Ippolito 🙁
L’assessora alla Famiglia e alle politiche sociali difficilmente resterà in sella dopo il rimpasto di giunta. E a quanto pare questo la Befana lo sa bene. Musumeci ha più volte manifestato il suo scontento, nonostante qualche risultato sia arrivato. Ippolito si impegna, ma il risultato, ancora, non arriva. È successo con i disabili gravissimi: gli assegni di cura sono stati in parte erogati, ma dei piani di vita individuali non c’è traccia. Ed è successo anche con la vertenza degli ex Pip: Certo, Ippolito è andata a incatenarsi alla sede nazionale dell’Inps per chiedere (e ottenere) che venissero erogati i sussidi. Ma il passaggio dei lavoratori in Resais non è ancora avvenuto a causa dell’impugnativa della norma da parte del consiglio dei ministri. Ma soprattutto, se la corte Costituzionale non dovesse accogliere il ricorso della Regione, non c’è alcun piano B studiato per i lavoratori. Insomma, pare proprio che nella calza dell’assessora ci fosse soltanto carbone.

Sebastiano Tusa 🙁
Ci si sarebbe certamente aspettati di più dal successore di Vittorio Sgarbi ai Beni Culturali, già Sovrintendente del Mare e con un curriculum di tutto rispetto. Nel programma elettorale di Musumeci, lo spazio dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’Isola era piuttosto ampio: dalla riforma della governance degli enti, fino alle infrastrutture, la capacità ricettiva, gli investimenti. Tutti elementi che, ad oggi, non sono stati messi a sistema. Ma nel caso dell’assessore alla Cultura, sussurrano dal quartier generale dell’anziana vecchina sulla scopa, ci si augura che il carbone possa servire a spronarlo, per fare meglio nei prossimi dodici mesi. Capacità e competenze non gli mancano.


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