La polizia ha concluso un'indagine che ha scoperchiato «un vero e proprio gruppo di potere» all'interno del Comune siracusano. Coinvolto l'ex titolare del Turismo Simone Libro e la madre, Franca Puglisi, nominata capo di gabinetto. Tra le accuse, aver usato dipendenti e mezzi comunali per lavori nelle proprie case
Avola, indagati l’ex sindaco Barbagallo e altri 14 L’ex assessore avrebbe comprato voti nel 2012
L’amministrazione del Comune usata per arricchirsi, appropriandosi di importanti somme di denaro pubblico. È l’accusa che la polizia di Stato contesta all’ex sindaco di Avola, Antonino Barbagallo. «Un vero e proprio gruppo di potere» all’interno del palazzo di città, lo definiscono gli investigatori. Frodi che sarebbero state possibili grazie alla complicità dell’assessore al Turismo Simone Libro, della madre di quest’ultimo, Franca Puglisi, nominata capo di gabinetto (secondo l’accusa senza averne i titoli), e da una serie di altre figure, tra cui funzionari, impiegati comunali, commercianti e privati cittadini. In totale sono indagate 15 persone, accusate a vario titolo di reati contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica, il patrimonio ed in materia elettorale.
Le indagini della polizia, coordinate dalla Procura di Siracusa, hanno preso in esame gli anni 2011 e 2012. Il gruppo capeggiato dall’ex sindaco avrebbe avuto come obiettivo soddisfare ambizioni personali grazie alla gestione di fondi pubblici. A Barbagallo e al suo capo di gabinetto viene contestato anche l’uso di dipendenti e mezzi comunali per eseguire lavori nelle proprie case. Gli investigatori avrebbero certificato che, in diverse occasioni, gli indagati sarebbero stati responsabili di atti pubblici, fatture ed altra documentazione falsi. In altre circostanze sarebbe stata accertata l’erogazione di finanziamenti in assenza di documenti giustificativi per coprire spese personali.
In particolare sarebbe emerso anche che l’assessore, candidato al consiglio comunale nelle elezioni del 2012, avrebbe elargito fondi in cambio di voti. Libro è referente del partito Noi con Salvini ad Avola. «Chi ha sbagliato e continua a farlo vi garantisco che pagherà – ha commentato Libro sulla sua pagina Facebook, mostrando un documento della Procura, del giugno 2016 – non mi fermerete, definiamola così: una colorata vigliaccata».