Linosa senza collegamenti, 30 turisti e locali chiusi I residenti: «È estate per il calendario, non per noi»

«Protestare con civiltà non ha portato risposte, vorrà dire che alzeremo i toni». La popolazione di Linosa è spazientita. Da ottobre, la piccola isola bagnata dal Mediterraneo è collegata con la Sicilia e con la vicina Lampedusa solo grazie a una nave di linea della Compagnia delle isole. «Vecchia di quarantanni, spesso guasta e ferma ogni venerdì», spiega Cristina Errera, studentessa in prima linea nella protesta. «Vogliamo il ripristino del servizio di aliscafo – dice con voce ferma -. Ne va della tutela dei nostri diritti e del nostro lavoro». Linosa, che fa parte del Comune di Lampedusa, non offre sul suo territorio tutti i servizi indispensabili. In assenza di un collegamento rapido e frequente, «non possiamo fare neanche un controllo medico o il vaccino ai nostri bambini». Anche il turismo è in sofferenza. «È estate per il calendario, non per noi – spiega -. Ci sono appena trenta visitatori sull’isola e tutti i locali sono chiusi». In poche parole: «Non riusciamo a lavorare». 

L’aliscafo, che percorreva la tratta Porto Empedocle-Linosa-Lampedusa, non è più attivo dopo che, «scaduto l’accordo con la Ustica Lines, sono andati deserti i cinque bandi indetti dalla Regione per l’assegnazione del servizio», continua Errera. «Ci sentiamo presi in giro». Per ovviare al problema, l’assessorato regionale ai Trasporti aveva autorizzato la Compagnia delle isole ad utilizzare un aliscafo in servizio alle Eolie. «La richiesta non ha avuto nessun effetto né alcun seguito. Siamo rimasti con un pugno di mosche in mano». Di tempo ne è passato, ma la situazione non si sblocca. «Ogni giorno d’attesa è un giorno perso», commenta la giovane. 

Dal 21 giugno i 450 residenti sono riuniti in presidio permanente davanti alla delegazione comunale per chiedere una risposta che risolva il problema. «Abbiamo bussato alle istituzioni, alla Compagnia delle isole, alla Ustica Lines ricevendo solo silenzi». Domenica alle 18 è in programma un consiglio comunale straordinario e un’assemblea alla quale parteciperà anche il sindaco di Lampedusa, «con l’obiettivo di trovare forme di protesta diverse, di forte impatto». Il presidente del Consiglio comunale Gerardo Errera ha persino scritto una lettera, che racconta le difficoltà dei cittadini, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Mi rivolgo al custode della nostra carta costituzionale perché, da italiano, mi sento profondamente offeso quando vedo che a una popolazione intera vengono negati quei diritti per i quali i nostri padri si sono battuti».

In attesa di risposte dal Quirinale, arriva intanto la solidarietà della vicina Lampedusa «che protesterà insieme a noi». Per superare l’isolamento, che ha impedito alla loro voce di arrivare forte a destinazione, i cittadini di Linosa hanno anche lanciato su Twitter l’hashtag #vogliamolaliscafo, «chiedendo a tutti gli affezionati dell’isola di inviare un’immagine di Linosa accompagnata da un loro ricordo». All’iniziativa hanno risposto molti residenti e amanti di Linosa e hanno già aderito l’attore Christian De Sica, il puparo Mimmo Cuticchio e la band Tinturia


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