In esposizione a Palazzo Branciforte a Palermo, dopo il recente assemblaggio dei due reperti che compongono la preziosa statua greca, ora l'amministrazione e le associazioni del Comune siracusano chiedono di riportarlo dove è stato trovato
Arte, Lentini chiede di riportare a casa il Kouros greco «Meritiamo attenzione, come Aidone con la Venere»
Far tornare il Kouros di Lentini a casa. Una lettera indirizzata al dirigente generale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sergio Alessandro, all’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sebastiano Tusa e per conoscenza a Maria Musumeci e Valentina Noto, rispettivamente dirigenti la prima del museo archeologico regionale Paolo Orsi di Siracusa e la seconda del museo civico Castello Ursino di Catania, per chiederne un’esposizione temporanea all’interno del Museo Archeologico Regionale di Lentini.
A inviarla, il sindaco Saverio Bosco e gli assessori Rita Brancato e Alessio Bufalino, dopo il recente assemblaggio dei due reperti che compongono la preziosa statua greca: il busto e la testa in marmo, quest’ultima proveniente dalla collezione del principe di Biscari Ignazio Paternò Castello, entrambi trovati in epoche diverse nel territorio di Lentini e successivamente esposti separatamente, rispettivamente al Paolo Orsi di Siracusa e al Castello Ursino di Catania.
I lavori per ricongiungere i due reperti, iniziati lo scorso 20 maggio, si sono conclusi pochi giorni fa con l’inaugurazione della mostra Il kouros ritrovato a Palazzo Branciforte a Palermo, promossa e curata dall’assessore Tusa, e nata dalla proposta lanciata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi e dal Comune di Catania lo scorso anno. Secondo quanto si apprende, la scultura arcaica è stata ricavata da un unico blocco di marmo bianco proveniente dalle isole Cicladi; a confermarlo ci sarebbero anche le indagini svolte dal professor Lorenzo Lazzarini dell’Università Iuav di Venezia, anche se alcuni utenti dei social storcono il naso, per via del presunto allungamento del collo, definito da qualcuno «un’alterazione».
Nel capoluogo siciliano, il fanciullo Lentinese resterà fino al 13 gennaio: al momento, nessun passaggio – nonostante le sue origini – è previsto a Lentini. «Merita di essere ammirato anche dai Lentinesi – spiega a MeridioNews l’assessora ai beni culturali Rita Brancato – una sosta di qualche mese nella casa madre non sarebbe male, si tratta di due reperti apprezzati in vari musei all’infuori di quello di Lentini». Da qui la scelta di inviare la richiesta, dettata «anche dalla voglia di promuovere il nostro Museo». Un punto, questo, toccato anche nello stesso documento: la presenza della statua in città, «avrebbe una positiva ricaduta anche dal punto di vista dell’arricchimento culturale dell’intero territorio».
L’interesse dell’amministrazione comunale, tuttavia, non è nato in questi giorni come fa sapere il primo cittadino, che sin dal suo insediamento, circa due anni fa, avrebbe chiesto che corpo e testa del Kouros fossero esposte a Lentini. A mobilitarsi anche diverse associazioni e cittadini, come il presidente della ProLoco Luca Fazzino. «Mi sento di gridare con forza al mondo delle istituzioni di competenza che sarebbe bello condividere questa gioia, anche se per poco tempo, con la comunità di Lentini, dove i pezzi sono stati ritrovati». Anche la sezione locale del Kiwanis, lo scorso 29 settembre, aveva fatto lo stesso appello, rivolgendolo alla direttrice del Museo di Lentini e del Paolo Orsi di Siracusa, Maria Musumeci e alla Sovrintendente ai Beni culturali. di Catania, Rosalba Panvini, che lo avevano accolto confermando – ricorda l’avvocato Aldo Failla – la «possibile effettuazione della idea in tempi brevi». Ma dopo più di quaranta giorni, nulla di fatto.
«Siamo fiduciosi che le autorità regionali considereranno il valore identitario che può rappresentare, per la nostra comunità, la presenza del fanciullo nella nostra Città – commenta l’assessore alla cultura Alessio Bufalino –. Sono personalmente convinto che il nostro museo meriti l’occasione di ospitare per la prima volta testa e busto, abbiamo una struttura capace di ricevere migliaia di persone ed è giusto che tutte le risorse siano a sua disposizione. Come Aidone (dove è tornata la Venere di Morgantina, anche se con modesti risultati ndr) anche il museo di Lentini credo debba avere l’attenzione che merita».