Ars, una commissione d’inchiesta sugli Ato rifiuti presieduta da un grillino

Egregio direttore,

ho letto con interesse il vostro articolo sulla gestione dei rifiuti. Concordo pienamente con le vostre critiche al Piano messo a punto dal Governo Lombardo e approvato al Governo nazionale. Giusto, giustissimo il vostro appoggio al nuovo presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha affermato che smantellerà questo Piano per la gestione dei rifiuti in Sicilia completamente sbagliato. Avete ragione: è semplicemente folle pensare di bruciare i rifiuti nei forni delle cementerei dell’Isola.

Detto questo, ci sono almeno altri due punti del Piano rifiuti che, però, andrebbero sottolineati.

Ricordo che il Governo Lombardo e la vecchia Assemblea regionale siciliana hanno stabilito che a pagare i debiti degli Ato rifiuti dovranno essere i cittadini siciliani. Una decisione incredibile, che è passata sotto silenzio. Anche voi, se non ricordo male, non avete dato risalto a questa notizia.

In pratica, senza nemmeno conoscere l’entità del debito accumulato dagli Ato rifiuti (che nel dicembre del 2008 ammontava a un miliardo e 300 milioni di euro), si rifila ai cittadini siciliani il pagamento di tali debiti!

A questo punto vorrei lanciare una proposta: se è vero che il presidente Crocetta – come ha promesso – smantellerà questo ignobile e truffaldino Piano dei rifiuti, la prima cosa da fare dovrebbe essere quella di conoscere con esattezza a quanto ammontano i debiti degli Ato rifiuti.

A questo punto il nuovo Parlamento siciliano potrebbe istituire una commissione d’inchiesta sugli Ato rifiuti, per accertare in primo luogo a quanto ammonta l’indebitamento e, in secondo luogo, di chi sono le responsabilità. Il Governo Lombardo e la vecchia Assemblea regionale siciliana – che di certo hanno grandi responsabilità politiche (e non soltanto politiche) circa lo sfascio degli Ato rifiuti – come ho già ricordato, hanno provato a scaricare sugli ignari cittadini siciliani il deficit degli Ato rifiuti. Tutto questo non è serio!

Va invece istituita una commissione d’inchiesta in seno alla nuova Assemblea regionale siciliana. Chiamando a presiederla un deputato grillino. Qualche mese fa ho letto sul suo giornale un’intervista al candidato alla presidenza della Regione siciliana del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri.

Bene: perché non lo intervista di nuovo e gli chiede se lui – o un altro parlamentare del Movimento – è disponibile a presiedere questa commissione parlamentare. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che ha detto più volte di avere tutta l’intenzione di collaborare con i grillini, dovrebbe essere d’accordo.

La commissione, lo ripeto, dovrebbe accertare non soltanto l’ammontare e le ragioni dell’indebitamento, ma anche i responsabili: che dovranno essere chiamati a pagare di tasca propria.

Faccio un esempio: a me risulta che gli Ato rifiuti hanno effettuato circa 13 mila assunzioni senza concorso. Bene: perché se questa gente è stata assunta senza concorso dovrebbe essere pagata con il denaro pubblico, cioè con le tasse che noi cittadini paghiamo? Nella nostra Costituzione c’è scritto che nella pubblica amministrazione si accede per pubblico concorso e non per segnalazioni di politici e di alti burocrati.

La commissione parlamentare d’inchiesta accerti chi ha effettuato queste assunzioni – siano essi politici o alti burocrati – e si avvii un’azione di responsabilità verso chi ha cagionato questo gravissimo danno economico e finanziario. I cittadini non possono pagare di tasca propria il conto dei politici e dei burocrati.

Un ultimo punto, infine: la restituzione dell’Iva. Un pronunciamento della Corte di Cassazione del 9 marzo di quest’anno ha stabilito che la Tia – sigla che sta per Tariffa di igiene ambientale – è illegittima. Il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti i cittadini lo debbono pagare con la Tarsu, ovvero una tassa che non contempla pagamento di Iva.

Di conseguenza, i cittadini non debbono pagare l’Iva.

Siccome la confusione tra Tia e Tarsu, nel passato, è stata totale, molti cittadini siciliani, oggi, aspettano la restituzione dell’Iva che hanno indebitamente pagato. Molti, tanti cittadini siciliani non sanno nemmeno di essere creditori verso i gestori della raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Ebbene, per riavere indietro queste somme bisogna presentare una cervellotica istanza della quale – lo ripeto – una gran parte dei cittadini non è nemmeno a conoscenza.

Ora, poiché i gestori sanno benissimo a quali cittadini hanno chiesto, negli anni passati, il pagamento dell’Iva, invece di cincischiare con queste cervellotiche istanze potrebbero restituire i soldi senza bisogno di perdere tempo. O forse si confida nel fatto che i cittadini – per esempio gli anziani – che non conoscono nemmeno questa storia, non chiedano i soldi indietro?

E’ troppo chiedere una legge regionale per fare chiarezza su questo punto? Il suo giornale può farsi carico di questa proposta?

Lettera firmata

 

Intanto un grazie al nostro lettore che, con molta gentilezza, ci ha fatto notare che il nostro articolo sul vecchio Piano dei rifiuti del Governo Lombardo non è completo.

In effetti, a noi premeva puntare l’attenzione sul dissennato progetto di far bruciare i rifiuti nei forni delle cementerie. E sulle contraddizioni degli ambientalisti siciliani che erano contrari ai termovalorizzatori e poi, invece, manifestano ‘apprezzamento’ per la combustione dei rifiuti nei forni delle cementerei: cosa, questa, che è moto più pericolosa, per la salute umana, rispetto alla combustione degli stessi rifiuti nei termovalorizzatori.

Ciò posto, egregio lettore, lei invece ricorda molto male quando scrive che anche noi non abbiano scritto niente su un’altra opzione dissennata del Governo Lombardo e della vecchia Assemblea regionale siciliana: ovvero la scelta di far pagare a cittadini siciliani i debiti accumulati dagli Ato rifiuti.

Noi questa storia l’abbiamo più volte raccontata prima della campagna elettorale e durante la campagna elettorale (con riferimento alle elezioni regionali dello scorso 28 ottobre). Forse la cosa le è sfuggita. Capita.

Quanto alla proposta di una commissione parlamentare d’inchiesta sui debiti degli Ato rifiuti – magari presieduta da un parlamentare grilino – le rispondiamo che siamo perfettamente d’accordo.

Non possiamo, invece, farci promotori della proposta con l’ora onorevole Giancarlo Cancelleri per un motivo semplice: perché, pur avendolo cercato più volte, non ha mai risposto, né si è mai fatto sentire contattandoci. Avendo letto una sua intervista su un altro giornale, debbiamo dedurre che noi non siamo tra i suoi interlocutori preferiti.

Che dirle? Magari leggeranno la sua lettera e valuteranno la sua proposta.

Quanto all’Iva sulla Tia rifilata ai cittadini siciliani, confessiamo che non eravamo a conoscenza di quest’ennesima ‘casinata’. Una legge regionale per obbligare i gestori del servizio di raccolta rifiuti a restituire i soldi che hanno indebitamente incassato con l’Iva non sarebbe sbagliata.

Si tratterebbe di una legge di buon senso, degna di un Regione civile. Ma abbiamo l’impressione che la civiltà e, soprattutto, il buon senso non siano mai stati di casa a Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano…

g.a.

 


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