Ars, presidente Musumeci si rivolge ai deputati «Accelerare sui rifiuti e rivalutare l’Antimafia»

Dall’emergenza rifiuti, per la quale il governo regionale non ha ancora trovato una soluzione, alla riforma della rete ospedaliera che ha una nuova scadenza, giugno 2018. Da un maggiore dignità ai forestali, per i quali si andrà a trattare nei prossimi giorni con il governo nazionale, alle infrastrutture, in particolare il rapporto con Trenitalia che non soddisfa e va modificato. Un discorso a 360 gradi quello del presidente della Regione Nello Musumeci tenuto questo pomeriggio all’Ars per illustrare le linee programmatiche della sua azione politica. Il governatore ha toccato i punti nevralgici di tutti i meccanismi produttivi dell’Isola, molti dei quali malati e incancreniti da inattività o cattiva gestione. Un discorso che, come ha detto Claudio Fava, intervenuto subito dopo il governatore «ha toccato punte di sobrietà a cui non eravamo più abituati», ma anche un quadro della situazione politica siciliana, con Musumeci che non ha fatto mistero delle difficoltà. Prima tra tutte, quella di non avere una maggioranza: «Occorre cambiare la legge elettorale – ha detto Musumeci -. In un contesto di confronto tripolare non può non essere previsto un seppur minimo premio di maggioranza. Questa legge elettorale prevede l’elezione diretta del presidente, ma non dà la possibilità di poter governare serenamente». E insieme alla riforma della legge elettorale, il governatore ha annunciato alcune immediate misure da presentare al parlamento regionale, oltre a quelle finanziarie (esercizio provvisorio e bilancio consolidato) che scadranno entro il 31 marzo. 

Sanità
Musumeci ha parlato della riforma della rete sanitaria. «È stata approvata una delibera di indirizzo dalla giunta regionale sulla rete ospedaliera, quest’ultima infatti va assolutamente rivista. Abbiamo riscontrato molti refusi, quell’iter si era bloccato perché non era mai stato affidato alla sesta commissione. Il nostro governo ha potuto così accorpare la prima scadenza del 30 settembre 2017 con quella del 30 giugno 2018. Terremo conto di certo del buon lavoro svolto dall’assessore Guicciardi e delle richieste già pervenute da diverse aree».

Abusivismo
«Sarebbe da sprovveduti generalizzare e pensare di abbattere tutte le case abusive – ha detto Musumeci -. Bisogna valutare caso per caso, senza legittimare però un abusivismo di serie a e uno di serie b, non esiste un abusivismo di necessità, esiste l’abusivismo e basta».

Rifiuti
«Quello dei rifiuti è il primo grave problema che questo governo è chiamato ad affrontare – ha continuato Musumeci – È difficile parlare di emergenza, visto che si trascina dal 1998. Se potessimo utilizzare un ossimoro, potremmo parlare di una emergenza strutturata. Si sono alternati sette governi con due magistrati e un prefetto alla guida, ma il problema in Sicilia è rimasto insoluto e sempre più gravoso. Piuttosto che valorizzare il rifiuto si è preferito alimentare il sistema delle discariche, un sistema spesso clientelare, qualche volta contiguo alle organizzazioni mafiose, talvolta ingovernabile». Il governatore ha poi aggiunto che quello dei rifiuti è «un sistema che ha solo prodotto un aumento dei costi di smaltimento a vantaggio di pochi. Le discariche sono ormai sull’orlo del collasso. Abbiamo pochi mesi di autonomia, mancano i centri di compostaggio, siamo l’ultima regione italiana nella raccolta differenziata. Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Ecco perché abbiamo detto che serve ridurre la quantità dei rifiuti da conferire nelle discariche».

Trenitalia
«Ai vertici di Trenitalia ho detto che non siamo soddisfatti del servizio ferroviario offerto in Sicilia. Vogliamo clausole a esclusiva tutela dei passeggeri. Ci confronteremo con consumatori, pendolari e docenti universitari trasportisti per accogliere i loro consigli», ha assicurato il presidente.

Fondi Ue
«Il tasso delle somme impegnate sulle risorse europee disponibili nel periodo 2014-2020 è di appena l’un per cento», ha criticato Musumeci, riferendosi agli impegni di spesa del Po-Fesr 2014-2020. «Muoriamo di sete mentre davanti a noi scorre un copioso fiume di acqua potabile. Serve con urgenza riqualificare il parco progetti e partecipare ai bandi. Non solo dare ossigeno alle imprese, ma esportare nel mondo un marchio tradizionalmente apprezzato».

Province da potenziare ed enti inutili da sopprimere
Sul tema delle autonomie locali, il governatore ha scandito: «Più competenze alle Province, altro che smantellarle, e difendiamo una conquista della democrazia come l’elezione diretta dei vertici». I consorzi di bonifica «risultano enormemente appesantiti, non hanno più nulla da bonificare, bisogna sopprimerli, senza però sacrificare i dipendenti, con una politica di crescita che coinvolga gli imprenditori». Stesso destino per l’Ente di sviluppo agricolo. «Va soppresso – ha detto Musumeci -. La struttura passerà al dipartimento Agricoltura. Mentre sui forestali occorre un confronto serio con il governo nazionale, per concordare un’altra destinazione piuttosto che il non dignitoso status di lavoratore stagionale».

Lavoro
«Bisogna dire ai nostri giovani di non demonizzare il lavoro manuale – ha detto -. Un giovane che aspira a conseguire una laurea va sostenuto. Ma chi a sedici o diciotto anni non vuole proseguire negli studi e imparare un mestiere deve essere sostenuto dalle istituzioni. La tuta di un meccanico ha la stessa dignità del camice bianco di un primario. In Sicilia il lavoro manuale e’ stato demonizzato mentre il mercato del lavoro cerca, insieme a ingegneri e laureati, vetrai carpentieri e fabbri”.

Rapporto con le opposizioni
«Il mio governo non cercherà all’Ars supporti numerici clandestini. Nelle opposizioni cerchiamo convergenze programmatiche su singoli punti, alla luce del sole». Musumeci ha fatto appello a «un confronto leale, chiarezza istituzionale e politica tra coalizione di governo e opposizione. Ognuno dei settanta componenti del parlamento deve assumersi la responsabilità delle scelte davanti ai siciliani, non ci sono non alibi o attenuanti. Il ricorso al voto segreto o la verifica del numero legale – ha aggiunto – con questa geografia parlamentare, ancorché legittimi, non avrebbero nulla da dimostrare».

Made in Sicily
«Il mio Governo lavorerà per ridurre la dipendenza della Sicilia dalle imprese del Nord, soprattutto per l’agroalimentare e lo sfruttamento delle nostre risorse. L’Isola è diventata un mercato di consumatori di prodotti non locali. Invece, e non è sciocco protezionismo, vogliamo lavorare per incoraggiare il made in Sicily».

Istituti per il credito agevolato
Musumeci ha sostenuto che bisogna «ripensare alla sorte dell’Irfis venuta meno alla propria funzione istituzionale, ma anche a quelle dell’Ircac e della Crias e ipotizzare, perché no, una sola struttura per il credito alle piccole e medie imprese».

Antimafia
«I mafiosi – ha avvertito Musumeci – prima di cercare morti cercano alleati, li cercano nella società civile, nelle istituzioni pubbliche, bisogna lavorare sulla coscienza civile per fare muro nella coscienza sociale e rendere solide le istituzioni». Così il rifiuto e il contrasto ai clan resta «un prerequisito essenziale» per Musumeci e la lezione di Piersanti Mattarella, commemorato alcuni giorni fa, resta attuale. «A tale proposito ci sia consentito ricordare Filippo Basile e Giovanni Bonsignore – ha aggiunto – i due dipendenti della Regione assassinati da mano mafiosa per essersi rifiutati di venire meno ai loro doveri improntati a serietà e correttezza». Il governatore ha poi concluso: «Molto lavoro può farlo la commissione regionale antimafia: il codice etico licenziato dalla prima commissione e iscritto all’ordine del giorno dell’Aula due anni fa, non è stato mai discusso».

Formazione professionale
«Dobbiamo favorire la ripresa delle attività, da troppo tempo in una situazione di stallo». Lo strumento per Musumeci potrebbe essere «un nuovo patto di collaborazione con gli enti». Così ha spiegato che si sta procedendo a un censimento sull’albo dei formatori professionali: «Ci prendiamo la responsabilità di assicurare la continuità del lavoro», ma stop «alla formazione di attivita’ professionali che il mercato non chiede».

Migranti
Un argomento che non è stato trattato dal governatore è stata la gestione del flusso dei migranti, come ha fatto notare Claudio Fava. Su questa materia comunque la Regione siciliana non ha competenza esclusiva.


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