Una miscela unica di sementi che arrivano dal Mediterraneo, che sarà possibile assaporare da domenica. Un'idea partorita dal professore Giuseppe Li Rosi, che nei pressi di Catania ha dato vita al primo campo sperimentale. Nessuna interferenza chimica, in una sorta di selezione darwiniana della specie
Arriva la pizza evolutiva, con oltre 2000 tipi di grano «Così la Sicilia torna ad essere il granaio del mondo»
Una farina molto speciale, e un ristorante sempre attento al rispetto della natura e della materia prima. Arriva a Palermo, e più precisamente da Bioesserì, la pizza evolutiva. No, non è l’ultima trovata di marketing per vendere pizze ad allergici e intolleranti di ogni sorta. La farina evolutiva è una miscela davvero unica di grani e sementi del Mediterraneo e dietro c’è la storia e la passione del professore Giuseppe Li Rosi, che vicino Catania ha dato vita ad un campo sperimentale in cui coltivare oltre 2000 tipi di grano, tutti diversi e tutti particolarissimi.
Alcuni vengono dalle zone di guerra martoriate del Nord Africa, altre dall’Eritrea, altre ancora dall’Algeria. Ogni chicco di grano ha compiuto un lungo viaggio per arrivare sul terreno che lo accoglierà e gli consentirà di moltiplicarsi, una storia simbolica che rappresenta non solo la storia dell’alimentazione, da sempre ricca di incroci e contaminazione, ma anche una figurazione del viaggio di uomini e donne che da quella parte del mondo vengono nella nostra terra per cercare integrazione e rispetto. Le sementi sono state selezionate in Siria per poi essere trasportate e piantate in Sicilia, dove si sono acclimatate e hanno dato vita ad un raccolto che cambia di anno in anno.
Un viaggio lungo tutto il mar Mediterraneo quello di ogni chicco di grano che porta con sé un pezzo di identità della propria terra d’origine e che raccolto dopo raccolto muta, cambia, acquista alcune proprietà organolettiche e ne perde altre. Il tutto guidato dalla sapiente mano della natura. Nessuna interferenza chimica, nessun aiuto da parte dell’uomo. I semi di grano provenienti dalle diverse parti del Mediterraneo si mescolano e crescono nello stesso terreno, sarà la natura e le condizioni atmosferiche a decidere quale varietà crescerà meglio, quale più debole lascerà spazio alle altre, quale prolifererà e darà il migliore raccolto.
«È bello sapere che la Sicilia possa simbolicamente tornare ad essere il granaio del mondo – dice Saverio Borgia, fondatore di Bioesserì – essere a Palermo per noi è una vetrina molto importante. Crediamo che da qui si possa sostenere meglio l’agricoltura locale e promuovere lo sviluppo dei nostri prodotti autoctoni. Per questo abbiamo subito sposato il progetto della farina evolutiva del professor Li Rosi e di Petra (l’azienda che commercializza la farina evolutiva, ndr), perché crediamo che insieme si possa dare più forza all’agricoltura locale, esaltando il gusto e la materia prima della nostra terra. Le pizze che degusteremo domenica sono ricche di ortaggi e prodotti isolani come il pomodoro pelato, le olive nere, i filetti di alici, i capperi di Salina o i tenerumi. Una cena degustazione che consigliamo a tutti gli appassionati di prodotti agricoli del territorio».
Una selezione naturale, fatta dalla mano della natura rende la farina evolutiva un vero concentrato di gusto e benessere. Una farina che esalta il pane e la pizza in modo davvero speciale, per questo Bioesserì presenterà la sua nuova linea di pizze evolutive domenica 27 maggio, presso il suo ristorante di via Farina, 4. A raccontare questa storia di cultura e colture ci saranno Paolo Marchi, giornalista e gastronomo, nonché il professor Li Rosi.