Arbitro aggredito a Riposto, squadra esclusa e cinque anni di squalifica per diversi calciatori

Squadra esclusa dal campionato Allievi/under 17 per la stagione 2025-2026, otto calciatori esclusi da qualsiasi rango o categoria fino al 5 aprile del 2030, altri due squalificati per lo stesso periodo e un altro per tre anni, fino al 4 aprile 2028. Questa la decisione del giudice sportivo della Lega nazionale Dilettanti sulla società Rsc Riposto per l’aggressione all’arbitro 19enne durante la gara del 5 aprile scorso con il Pedara, valevole per i play off del campionato Allievi.

Squalificato, fino al 30 giugno 2025, anche l’allenatore, Maurizio Anastasi e inibito, fino alla stessa data, Rosario Previtera, dirigente addetto all’arbitro. Il direttore di gara medicato al Pronto soccorso dell’ospedale di Acireale è stato dimesso con una prognosi di sette giorni. Nel provvedimento il giudice sportivo segnala, in premessa, che nonostante l’inagibilità delle tribune i dirigenti della società ospitante consentivano l’ingresso di circa 150 persone, tutte riconducibili alla squadra locale stessa. «Subito dopo il triplice fischio – ricostruisce il giudice sportivo – si avvicinavano all’arbitro, con fare minaccioso, diversi tesserati della Rsc Riposto rivolgendogli frasi minacciose». L’arbitro avrebbe tentato di sottrarsi all’aggressione, ma non ci sarebbe riuscito perché colpito da un calcio sferrato con forza che lo faceva cadere.

Durante la corsa il direttore di gara «notava che i cancelli che collegano la tribuna al terreno di gioco erano stati deliberatamente aperti per permettere l’ingresso dei sostenitori della Rsc Riposto che intendevano aggredirlo». Il giudice sportivo ricostruisce la violenza dell’aggressione con i giocatori che lo hanno colpito con calci e pugni mentre era a terra e uno di loro gli urlava contro «devi morire». Un calciatore, ricostruisce il direttore di gara riportato dal giudice sportivo, «lo colpiva ripetutamente e con violenza inaudita con pugni, schiaffi al volto e ad un fianco provocandogli forte dolore e stordimento». Anche l’allenatore e un dirigente della società intervenuti per tentare di calmare i propri calciatori, senza riuscirvi, hanno allontanato l’arbitro e gli avrebbero detto «te la sei cercata, te la meriti». Insulti e minacce sono continuati anche quando il giovane direttore di gara è entrato negli spogliatoi e quando li ha lasciati, grazie alla scorta dei carabinieri, alla guida della propria auto che è stata danneggiata, con la società chiamata dal giudice sportivo a risarcire le riparazioni della vettura se richiesto

Dopo l’aggressione la società aveva pubblicato un comunicato ufficiale con il quale inviava «le proprie scuse al direttore di gara vittima dell’aggressione e segnala l’impegno posto in essere dai propri dirigenti al fine di proteggere l’arbitro dalla vile aggressione. La società è pronta ad accettare le decisioni della giustizia sportiva e nel contempo è pronta a mettersi a disposizione della giustizia ordinaria al fine di permettere di individuare i colpevoli di questi gravi atti».


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