Il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, si è autosospeso dall’incarico a seguito del suo coinvolgimento, insieme ad altre 17 persone, nell‘inchiesta sugli appalti truccati nella sanità della Procura di Palermo. «Comunico l’immediata autosospensione – scrive il manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa – dalle funzioni e dalla retribuzione di direttore generale dell’Asp di Siracusa a tempo indeterminato, comunque entro […]
Appalti truccati: si autosospende direttore generale Asp Siracusa
Il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, si è autosospeso dall’incarico a seguito del suo coinvolgimento, insieme ad altre 17 persone, nell‘inchiesta sugli appalti truccati nella sanità della Procura di Palermo. «Comunico l’immediata autosospensione – scrive il manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Siracusa – dalle funzioni e dalla retribuzione di direttore generale dell’Asp di Siracusa a tempo indeterminato, comunque entro e nel rispetto dei limiti e dei termini di cui all’art. 20 L.R. 5/2009, a tutela del buon andamento dell’Ufficio e delle Funzioni connesse all’incarico direttivo nonché della trasparenza ed efficienza della Pubblica amministrazione».
Secondo gli inquirenti Caltagirone – per il quale la procura palermitana ha chiesto l’arresto – su input del leader della Dc, Totò Cuffaro, si sarebbe speso per far vincere un appalto a un’azienda, che, in cambio, avrebbe offerto posti di lavori e servizi in subappalto a un’altra impresa legata al sistema al cui vertice ci sarebbe stato proprio l’ex presidente della Regione.
Il manager, che per discutere degli eventuali appalti truccati si presenterà davanti al gip del Tribunale di Palermo l’11 novembre, rigetta le accuse che gli sono mosse e rimarca «la mia estraneità ai fatti contestati e l’assoluta legittimità e/o liceità del mio operato nell’esercizio delle mie funzioni dirigenziali». L‘inchiesta ha coinvolto altri dirigenti dell’Asp di Siracusa, 4 in tutto, tre dei quali facenti parte della Commissione giudicatrice per l’appalto del servizio di ausiliarato vinto dalla Dussmann, che si è dichiarata estranea ai fatti.