Priolo, domiciliari per sindaco Antonello Rizza  Favori agli imprenditori amici, altri 16 indagati

Turbativa degli iter per l’aggiudicazione degli appalti, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture. Sono queste le pesanti accuse che la Procura di Siracusa rivolge al sindaco di Priolo Gargallo, Antonello Rizza, arrestato questa mattina su disposizione del Tribunale. Rizza, destinatario di una misura cautelare ai domiciliari, è candidato alle prossime elezioni regionali nelle file di Forza Italia e a sostegno di Nello Musumeci. Ciò potrebbe rilanciare la polemica sulle liste pulite invocate dal leader di Diventerà bellissima, ma che alla fine hanno riservato più di qualche caso discutibile. 

L’indagine riguarda anche due dirigenti comunali, per i quali il gip ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Si tratta di Salvatore Cirnigliaro, responsabile del settore Sport e Spettacolo, e di Flora La Iacona, dirigente del settore Pubblica istruzione. Entrambi avrebbero favorito le turbative d’asta. Stessa misura anche per Francesco Artale, uno di coloro che invece avrebbero usufruito degli accordi sottobanco. Artale è amministratore della società Indie Sound Music sas. Nell’inchiesta sono coinvolte anche altre tredici persone.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, a Priolo ci sarebbe stato un «consolidato sistema di illegalità diffuso all’interno e all’esterno dell’amministrazione comunale» volto al «condizionamento e alla prevaricazione per il perseguimento illecito di finalità di tipo personale e clientelare». 

Gli investigatori, coordinati dalla sostituta Margherita Brianese e dal procuratore capo Francesco Paolo Giordano, hanno effettuato diverse perquisizioni informatiche, da cui sarebbero emersi almeno tre episodi di turbativa degli appalti, tutti relativi alla seconda parte del 2016. Le gare sarebbero andate a persone vicine al sindaco. A essere alterati, inoltre, sarebbero stati anche gli acquisti tramite Consip, con gli indagati che avrebbero utilizzato codici alterati per far sì che i beni venissero acquistati a prezzi maggiorati. Nell’occhio della Procura anche un episodio di presunta concussione da parte di Rizza. Sequestrati circa centomila euro a due imprenditori.

Il primo cittadino del centro del Siracusano ha già quattro processi in corso, con accuse che vanno dalla concussione alla corruzione elettorale continuata, dalla tentata violenza privata all’associazione a delinquere, passando per l’abuso d’ufficio e la tentata estorsione

A dispetto della reazione di Musumeci sull’arresto di Rizza, il primo ad attaccare l’avversario a Palazzo d’Orleans è il candidato del Movimento 5 stelle Giancarlo Cancelleri. «Avevamo ragione. Hanno arrestato uno degli impresentabili di Musumeci che era nella lista che abbiamo pubblicato pochi giorni fa – scrive su Facebook -. Ieri un condannato (l’ex sindaco di Milazzo Carmelo Pino, oggi candidato con Noi con Salvini, ndr). Oggi un arrestato. Domani chissà. Ogni giorno un candidato di Musumeci si sveglia e sa che potrebbe essere condannato o arrestato. Musumeci . aggiunge Cancelleri – ha il dovere di parlare chiaro. Non può continuare pilatescamente a lavarsene le mani come se niente fosse». Su Rizza si è espresso pure il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, definendo Musumeci «il vero impresentabile» insieme alla «schiera di gente che si sta portando dietro per provare a batterci».

Affondo anche da parte di Claudio Fava. Il candidato per la lista Cento passi per la Sicilia si chiede: «Che farà adesso Musumeci con il suo candidato Antonello Rizza, chiederà agli elettori di non votarlo? Adesso non ne ha più bisogno. Forse, per come sono composte le sue liste, Musumeci dovrebbe dire piuttosto: mi ritiro, non votatemi più».

Redazione

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