Il weekend che ha visto riversarsi in città oltre 100mila fedeli per l'arrivo del Papa è stato contrassegnato dal mancato avvio del treno da Punta Raisi. L'ennesimo rinvio che si aggiunge a quelli già noti. Sabrina Figuccia: «Viene fuori un'assoluta incapacità gestionale, il Comune non sa quello che combina Rfi»
Anello e passante ferroviario, proseguono solo i ritardi Per il cantiere di via Sicilia si dovrà attendere l’estate
Pronti, partenza…rinvio. È il 9 settembre quando Trenitalia annuncia con un comunicato che «parte oggi la nuova offerta commerciale sul passante ferroviario di Palermo». Dopo un’attesa durata anni, dunque, sembrava tutto pronto per il collegamento tra la città e l’aeroporto di Punta Raisi. Peccato che Trenitalia si riferisse agli «autobus sostituivi». Rinviato anche l’appuntamento del 14 settembre – indicato in un primo momento dall’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone -, il treno potrebbe essere finalmente pronto lunedì 24 settembre. Si lavora a ritmo serrato per rispondere alle richieste della prefettura di ulteriori approfondimenti per il piano di sicurezza delle gallerie, e con esso il piano di emergenza per eventuali evacuazioni.
Intanto, però, la città ha perso il primo importante test di prova: l’appena trascorso weekend ha visto riversarsi su Palermo oltre 100mila fedeli per l’arrivo del Papa, e i tanti stranieri giunti in aereo hanno dovuto obbligatoriamente utilizzare i pullman (o in alternativa il taxi sharing), con la municipale che ha avuto qualche difficoltà a districare l’enorme mole di mezzi sopraggiunti. Quello del passante ferroviario, d’altra parte, non è l’unico ritardo. Anche l’anello ferroviario, infatti, accumula rinvii su rinvii. L’ultimo riguarda il cantiere di via Sicilia: negli scorsi giorni un residente della zona aveva chiesto, attraverso una mail a Rfi, il motivo dell’assenza di operai negli ultimi tre mesi. La risposta dell’ingegnere Filippo Palazzo non si era fatta attendere: «Lo stop è previsto ed è legato all’esercizio ferroviario che dovrà essere interrotto per proseguire i lavori. Ciò avverrà a metà del prossimo anno». Traduzione: il cantiere potrebbe rimanere chiuso fino a giugno 2019. Una scelta che ha portato la consigliera comunale Sabrina Figuccia a presentare un’interrogazione.
«I tecnici comunali da me interpellati – dice a MeridioNews – sono caduti dalle nuvole, non sapevano niente di questo fermo. Cioè il Comune non sa quello che combina Rfi. Viene fuori un’assoluta incapacità gestionale. Abbiamo fissato un incontro col territorio nei prossimi giorni, visto che l’arrivo del Papa ha paralizzato i tecnici, soprattutto quelli dell’area del traffico. Speriamo che sia lui a fare il miracolo». Per via Sicilia teoricamente la data per la riapertura resta fissata al 30 aprile 2019, come indicato da un’ordinanza sindacale dello scorso aprile. I problemi però restano e il rischio di un ulteriore rinvio è dietro l’angolo. «Ho più volte incontrato residenti e commercianti – continua Figuccia – . Una delle loro richieste è di consentire almeno un passaggio, anche se parziale. Soprattutto per i commercianti, che restano in ostaggio. Penso ad esempio allo storico bar Sicilia, che da quasi quattro anni deve fare i conti con questo eterno cantiere. Si erano illusi che la riapertura parziale di viale Lazio avrebbe potuto migliorare qualcosa, e invece non è cambiato granché».
E anche su quel tratto, in realtà, restano alcune criticità. «Su viale Lazio non è stata ripristinata la normale segnaletica che tutela la corsia preferenziale – aggiunge la consigliera -, quindi ambulanza e autobus hanno difficoltà e il tratto è rimasto isolato, passano solo le auto. Sono rimaste poi le altissime paratie, che dovrebbero servire per attenuare il rumore, ma non so francamente quanto aiutino e quanto invece contribuiscano a isolare ulteriormente residenti e commercianti».