La donna, che balla in modo sensuale, si sente più ghaziya (termine egiziano) o cingene (turco)? E luomo più virile? La danza orientale non ha in sé solo una forte componente estetica, è di aiuto anche alla salute fisica e psichica. Lo scopriamo intervistando una danzatrice e un danzatore orientali
Andreana e le tende berbere
Trasportati da una coreografia dal titolo “Soffi di vento sotto delicate tende berbere”, conosciamo la danzatrice Andreana, 35enne, che da otto anni pratica con amore e dedizione questa disciplina. Da ragazzina fu seguace della ginnastica artistica, danza moderna, contemporanea e afro-jazz. Conclusi gli studi all’Isef andò a Marrakech, in Marocco, dove scattò il colpo di fulmine per la danza orientale. Tornò in Italia e decise di imparare questa tradizione, a cui le donne orientali sono abituate fin da piccole, che per un’occidentale appassionata di danza e con la voglia di portarsi avanti non è irraggiungibile. Iniziò a frequentare corsi e stage diretti da maestri di fama internazionale come Zaza Hassan, danzatore, coreografo e attore (titoli universitari alla Sorbonne); Amir Thaleb, Sandy D’alì e tanti altri.
Ogni danza orientale usa termini diversi, che variano dal Marocco alla Tunisia, dall’Egitto alla Turchia e da altri Paesi, ma l’essenza di quest’arte è la stessa per tutti. L’egiziana, però, che è più statuaria, codificata, dinamica e completa allo stesso tempo, ‹‹è la madre di tutte le altre danze››, ci spiega la dolce e sensuale Andreana.
A cosa serve questo tipo di danza?
‹‹Agisce su tensioni e rigidità corporee grazie al rilassamento, all’uso corretto della respirazione e alla fluidità dei suoi movimenti. Ha una forte componente emozionale e rappresenta un valido percorso per accettarsi, per volersi bene e scoprire, attraverso uno stato di tranquillità interiore, la propria unicità e bellezza. Infatti molte donne, anche in sovrappeso, inizialmente ballano tutte coperte, poi iniziano a scoprire il ventre e il resto del corpo stando bene con sé stesse››.
Gli strumenti musicali, i ritmi e gli accessori usati?
‹‹Ritmi lenti o scattanti attraverso flauti o percussioni, per rendere magico l’ascolto. Ali di Iside, bastone, spada, sakkaat (tipo nacchere, ndr), candelabro in testa, velo e doppio velo, cintura con le monetine, per rendere sempre più ricche le coreografie››.
Di quali piacevoli varianti artistiche fai uso?
‹‹Ogni istruttrice contamina come può e come meglio crede, io per esempio inserisco performance di danza moderna e afro-jazz. C’è chi come Sharon Kihara ha contaminato a tal punto da farla diventare una danza da “Tribal Style” (con performance trascendentali e accessori pesanti come bracciali, collane, cinture e tatuaggi alla ‘dark-lady’, ndr)››.
Quanto costa un spettacolo fatto da una vera professionista?
‹‹Non meno di duecento euro, ma si può arrivare anche a trecento. Lo spettacolo si può sviluppare con tre coreografie diverse e tre cambi d’abito. Al giorno d’oggi noi professioniste siamo in poche e la richiesta è tanta, ragion per cui molte ragazze si improvvisano danzatrici orientali, per una cinquantina di euro, senza averne la preparazione e sminuendo così l’immagine di quest’arte. Consiglio, inoltre, di fare attenzione a chi si improvvisa istruttrice, ché a volte mette a rischio la salute delle allieve con esercizi del tutto inadeguati››.
Ma ci sono istruttori e allievi uomini?
‹‹Dimentichiamo il luogo comune che gli uomini che intraprendono questa attività siano gay. Anzi, la danza orientale maschile evoca la virilità e la forza dell’uomo››.
Per scoprire, allora, il punto di vista maschile, chiacchieriamo un po’con Mohamed, 30enne, che nove anni fa è arrivato in Sicilia dalla Tunisia per studiare Scienze e tecnologie alimentari.
Mohamed, come ti trovi qui?
‹‹Bene, poi la danza ormai ha preso piede e tutti vogliono imparare. Così è diventato un lavoro a tempo pieno››.
Cosa insegni di preciso?
‹‹Alle donne la danza egiziana classica, agli uomini che sono perlopiù ballerini di classica e moderna (che però vogliono prepararsi anche in questa disciplina) insegno la danza orientale maschile e la danza “Saidi” in cui l’uomo fa il conquistatore (di donne) e lo rivela attraverso i movimenti col bastone… Uso anche varianti folkloristiche come la “danza con la spada”, dai ritmi più lenti, che simboleggia la preparazione alla guerra››.
Contaminazioni artistiche?
‹‹Ho visto fare la “danza col bastone” con ben sei bastoni, ma così diventa una danza acrobatica››.
Recepisce il popolo siciliano?
‹‹Sì, è molto portato per questo tipo di arte››.